Presenterà un pacchetto di misure concrete. La linea è chiara: «La Svizzera è a favore di un pianeta senza atomiche»
BERNA - È partito questa mattina alla volta della metropoli americana per partecipare alla conferenza sul Trattato di non proliferazione nucleare e il suo discorso è previsto per quando in Svizzera sarà già notte.
L'arsenale nucleare a livello mondiale, attualmente composto di 13'000 armi, deve diminuire. È il concetto che farà riecheggiare nell'aula dell'assemblea il presidente elvetico, che presenterà anche ai partecipanti del simposio un pacchetto di misure concrete.
La Confederazione vuole spingere per «l'applicazione degli accordi esistenti e per la sottoscrizione di nuove intese», scrive il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Cassis intende invitare le potenze nucleari a importanti misure di disarmo.
Secondo la strategia per la politica estera 2020-2023 della Confederazione, «il freno alla proliferazione di armi nucleari è un punto centrale per il mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo». La Svizzera - sempre secondo le parole del DFAE - è a favore di un pianeta senza armi atomiche.
Il trattato di non proliferazione è la base per il disarmo nucleare globale e si fonda su tre pilastri: il divieto per le cinque potenze nucleari ufficiali - Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito e Francia - di trasferire armi nucleari, oltre allo smantellamento degli arsenali nucleari esistenti e il diritto all'uso pacifico dell'energia nucleare.
Negli ultimi tempi lo smantellamento degli arsenali - per ammissione dello stesso DFAE - è risultato in stallo, con l'aggressione della Russia in Ucraina che ha aggravato la situazione.