In arrivo un inverno in cui le case saranno più fredde del solito? «Svizzeri individualisti, poco resistenti alle crisi»
Lo sostiene il sociologo Joel Berger. Per il suo collega Ueli Mäder, d'altra parte, «è un 'occasione per cambiare il nostro stile di vita e vivere con meno consumi»
BERNA - Quest'inverno l'elettricità potrebbe scarseggiare. La consigliera federale e ministra dell'Energia Simonetta Sommaruga ha già dichiarato settimane fa che il Consiglio federale prevede una carenza di gas per l'inverno, aggiungendo anche che non si può escludere una carenza di elettricità.
Seppur il Governo stia rassicurando che in caso di crisi le famiglie sarebbero le ultime a dover risparmiare, con i primi tagli volti soprattutto al commercio e all'industria («le scale mobili e le insegne al neon saranno spente per prime», ha detto Sommaruga), c'è chi non si trova d'accordo. Per esempio Stefan Wolf, rappresentante dell'industria metallurgica tedesca, che ha chiesto alle autorità che in caso di emergenza il gas venga ridistribuito a favore dell'industria e che gli uffici vengano riscaldati meno. Simili proposte potrebbero essere avanzate anche in Svizzera.
Le persone non si aspettano carenze
Un sondaggio non rappresentativo di 20 Minuten mostra che per il momento molte persone non si aspettano che in inverno avremo più freddo del solito, o che a volte non si potrà cucinare o che non ci sarà luce. Delle 12'000 persone che hanno partecipato al sondaggio, oltre la metà ritiene che il problema sia esagerato e confida che le autorità riusciranno a risolverlo.
Ueli Mäder, sociologo e professore emerito dell'Università di Basilea, non è sorpreso da questo risultato: «Finora noi svizzeri siamo stati ampiamente risparmiati da crisi e carenze e quindi abbiamo la sensazione che questo continuerà sempre», afferma. «Siamo come un'isola privilegiata. Ma non potrà andare avanti sempre così, qualcosa deve cambiare». Noi, cioè la popolazione dei Paesi industrializzati occidentali, dovremmo adattarci alle rinunce, a fare a meno di qualcosa, a vivere in modo più modesto e a utilizzare meno risorse. «Per anni abbiamo esagerato e vissuto come se le risorse fossero infinite».
«Un'occasione per cambiare»
Ecco perché - per Mäder - una carenza di energia elettrica in inverno potrebbe essere l'inizio di un nuovo stile di vita. «Potremmo allora renderci conto di ciò che è veramente importante nella vita. Che si può vivere bene anche con meno consumi, forse anche meglio di ora». Ma non vuole sorvolare sulla situazione di alcune persone: «Mi dispiace per le persone già in difficoltà o socialmente svantaggiate, che vivono in alloggi angusti, guadagnano poco e devono già oggi fare molte rinunce».
Dipende poi da persona a persona, secondo l'esperto: «Alcune persone sono già poco tolleranti se il treno è un po' in ritardo o se un certo prodotto non è sugli scaffali. Molte persone, invece, riescono a sopportare bene le carenze di elettricità e le colgono addirittura come un'opportunità per apportare cambiamenti fondamentali al proprio stile di vita».
La solidarietà potrebbe diminuire
Joel Berger, sociologo dell'Università di Berna, non crede che gli svizzeri siano particolarmente resistenti alle crisi. Il motivo, secondo lui, è l'individualismo, particolarmente accentuato nei Paesi industriali occidentali. Seppur abbia i suoi lati positivi (la grande libertà dell'individuo), rende anche le persone meno disposte ad accettare disagi per obiettivi comuni.
Berger ritiene che anche la solidarietà con l'Ucraina potrebbe diminuire. «È possibile che le richieste da parte della destra di revocare le sanzioni contro la Russia ottengano maggiore sostegno se le persone iniziassero effettivamente ad avere freddo a casa o se le luci si spegnessero temporaneamente».