Il concerto dei "Lauwarm" è stato cancellato con un breve preavviso.
Su Instagram, la band non nasconde la propria delusione. Intanto il tema dell'appropriazione culturale si fa sempre più d'attualità.
È successo di nuovo. La band reggae "Lauwarm", che di recente si è vista interrompere la propria esibizione alla Brasserie Lorraine con l'accusa di "appropriazione culturale", avrebbe dovuto suonare oggi al festival Lorraine-Chilbi. Anche questo concerto è stato però cancellato, tra l'altro con brevissimo preavviso. Il motivo resta lo stesso: sono bianchi con i rasta che fanno musica reggae. Insomma, quasi un ossimoro per qualcuno.
La band questa volta si è sfogata su Instagram: «Purtroppo oggi non suoneremo alla Lorraine-Chilbi. Siamo stati "cancellati"». «È un peccato», sottolinea Dominik Plumettaz dei "Lauwarm". Il gruppo suonerà quindi in un bar nel centro storico di Soletta: «Facciamo questa musica per amore», ci tengono a precisare.
Alla "Sonntagsblick" il comitato organizzatore ha spiegato le ragioni dietro la cancellazione dell'esibizione: «C'è troppo polemica per quella che è solo una festa di quartiere».
Da quando il concerto dei "Lauwarm" è stato fermato a causa dei dreadlock dei membri bianchi della band, in Svizzera è tornato d’attualità il tema dell'appropriazione culturale.
Più di recentemente, la questione ha interessato anche il duo comico "Ursus e Nadeschkin". E tutto per la parrucca indossata da uno dei due che, da quanto si evince da alcuni scambi sui social, avrebbe infastidito qualcuno.