Un'azienda svizzera ha personalizzato a tal punto l'offerta lavorativa da risultare rivoluzionaria.
Un sogno per molti, meno per l'ufficio del personale. Ma in soccorso è arrivato un software in grado di coordinare non solo gli orari di tutti i dipendenti, ma anche quelli dei rispettivi partner.
ZURIGO - Molte aziende, da anni, si affidano a un solo modello lavorativo: i dipendenti arrivano in ufficio alle 9 e tornano a casa alle 17. Un orario di lavoro flessibile spesso non è concepito. Con la digitalizzazione, l'home office e la carenza di lavoratori qualificati, questi turni stanno però diventando quasi obsoleti. E i modelli di lavoro si stanno adeguando.
Un esempio virtuoso è quello di Thomann Nutzfahrzeuge, che oggi offre circa 40 diverse opzioni lavorative. E che dal 1 gennaio 2023 aggiungerà alla lista l'iniziativa “6 per 3” che prevede che tutti i dipendenti possano chiedere sei settimane di ferie. Il prerequisito è che siano stati assunti da almeno tre anni.
In verità i nuovi dipendenti possono già usufruire dei giorni di ferie aggiuntivi dopo il primo anno. In caso di disdetta anticipata, Thomann riaddebiterà i giorni di ferie già consumati o li dedurrà dal bonus.
Secondo l'amministratore delegato Luzi Thomann, ciò aumenta l'attrattiva dell'azienda e aiuta a trovare e mantenere dipendenti qualificati.
L'iniziativa è stata accolta con entusiasmo. Ai dipendenti è stato però detto che da loro, ora, ci si aspettava una maggiore efficienza.
Fino a 10 settimane nel settore alberghiero - Cervo, a Zermatt, offre ai suoi dipendenti anche di più, vale a dire dieci settimane di ferie l'anno. Questo, per rendere la struttura più attraente ai potenziali candidati.
Ma perché Thomann adotta 40 modelli lavorativi in azienda? L'idea è quella di offrire la massima flessibilità possibile nell'organizzazione dell'orario di lavoro, afferma il CEO. «Molti giovani e adulti vogliono lavorare solo all'80%, ad esempio, mentre altri preferiscono completare le 42 ore in soli quattro giorni».
È anche permesso lavorare per nove mesi e poi viaggiare per nove mesi. E vengono presi in considerazione pure i dipendenti che devono accudire i propri figli o coordinarsi con il partner. Negli anni sono emerse molte possibilità e queste, laddove possibile, sono state concesse.
Un software controlla la pianificazione del personale - Questo modello, secondo Thomann, ha anche degli aspetti negativi. Per le risorse umane, la complessità è aumentata e la comunicazione e la pianificazione rappresentano una sfida. Ecco perché utilizzano un software che hanno sviluppato insieme all'Università di scienze applicate di San Gallo. Questi permette di ottimizzare gli orari di lavoro riuscendo persino a prendere in considerazione quelli dei rispettivi partner. Insomma, quasi fantascienza guardando alla realtà del mondo del lavoro.
Altre aziende sono molto interessate a questo approccio. Ecco perché vengono organizzati dei workshop utili a fornire il know-how necessario. Secondo Thomann, molti ospedali - lì dove i dipendenti devono essere operativi 365 giorni l'anno 24 ore su 24 - sono interessati a questo modello.
«Chiunque lavori sodo dovrebbe anche avere abbastanza tempo per recuperare», afferma Thomann. Ai dipendenti vengono inoltre offerti programmi di formazione, bonus fedeltà e congedo di paternità aggiuntivo. Molto apprezzate sono anche le opzioni sconto per le vacanze nei Grigioni e l'utilizzo della roulotte aziendale.
Individualità invece di uniformità - «Oggi le persone vogliono e possono vivere e lavorare esattamente come desiderano», commenta l'ex manager delle risorse umane di VBZ, Jörg Buckmann. «Il fatto che Thomann sia riuscita a offrire 40 diverse soluzioni lavorative è fantastico. Dimostra che l'azienda è disposta a rispondere individualmente alle esigenze dei suoi dipendenti».