«È così in ambito sanitario, energico e sociale» sostiene il Ceo di Helvetia, Philipp Gmür
Un esempio lampante? «Le pensioni»
SAN GALLO - Il direttore dell'assicurazione Helvetia, Philipp Gmür, deplora la mancanza di capacità di anticipare le crisi in Svizzera. Così è in ambito sanitario, energetico e sociale, in particolare in materia di previdenza per la vecchiaia, dice in un'intervista pubblicata oggi dalla Schweiz am Wochenende.
Non deve succedere che in Svizzera le riforme si realizzino solo quando fattori esogeni ci costringono a farlo, afferma facendo riferimento alla pandemia di Covid-19.
«Sono solo la guerra in Ucraina e l'imminente minaccia di carenza di elettricità a farci riflettere su come riorganizzare il nostro approvvigionamento energetico. Non è un approccio intelligente», insiste Gmür.
La capacità di anticipare è necessaria anche nell'ambito delle pensioni. «Se non facciamo nulla ora, porteremo il nostro sistema pensionistico al collasso. Poi ci sarà un crollo», afferma il Ceo di Helvetia.
Basta guardare i fatti: «Stiamo invecchiando, oggi sempre meno persone versano contributi all'AVS per un numero crescente di beneficiari di rendite; e nel caso della previdenza professionale, il capitale risparmiato non è più sufficiente per pagare le pensioni da molto tempo. Questa è matematica, ma gli oppositori della riforma dell'AVS ne fanno una questione di fede», dice Gmür facendo riferimento ai due oggetti in votazione il prossimo 25 settembre.
Grandi danni: Stato e assicurazioni collaborino
Il Ceo di Helvetia esce poi nuovamente allo scoperto per chiedere che Stato e settore assicurativo trovino soluzioni comuni per coprire i danni dovuti a eventi di grandi proporzioni. «Proprio come avviene già attualmente per i rischi naturali», spiega Gmür.
«Sono convinto che il settore assicurativo possa certamente assumersi una parte del rischio - e che questo possa anche essere in parte garantito attraverso il mercato dei capitali, come accade oggi con i rischi di catastrofi».
Abolita assicurazione blackout
Helvetia ha abolito l'assicurazione contro i blackout per i clienti aziendali, indica poi il direttore. «Abbiamo deciso, ancor prima della discussione sulla crisi energetica, di non offrire più questa assicurazione. Il prodotto non era redditizio, i premi erano troppo bassi rispetto al danno. E ora non funzionerebbe più in ogni caso».