Le analisi del DNA hanno permesso l'identificazione dei resti rinvenuti sullo Stockj lo scorso 26 luglio.
La polizia cantonale: «L'alpinista era scomparso nel agosto del 1990».
Le analisi del DNA hanno permesso di fare chiarezza sul mistero del corpo mummificato rinvenuto lo scorso 26 luglio sul ghiacciaio dello Stockji, in territorio di Zermatt. I resti restituiti dallo scioglimento delle nevi - comprendenti ossa e diversi effetti personali - appartenevano infatti a un alpinista tedesco di 27 anni scomparso nel mese di agosto del 1990.
Il giovane, come precisato dalla polizia cantonale vallesana in una nota odierna, era partito da Chamonix e voleva raggiungere Domodossola. Ma qualcosa è andato storto e il 27enne ha trovato la morte mentre tentava di oltrepassare le Alpi vallesane. «Era stato dato subito per disperso, ma le ricerche immediatamente intraprese non avevano dato esito alcuno».
Il corpo, ricordiamo, era stato ritrovato da Luc Lechanoine e Vincent Danna, due alpinisti francesi che stavano percorrendo l'Haute Route, un itinerario alpinistico che collega Chamonix a Zermatt.