Alla fine degli anni '80, Adolf Ogi, in qualità di ministro dell'Energia, dava consigli su come risparmiare energia.
Oggi, in un'intervista, ci racconta come si sta preparando all'inverno.
BERNA - Berna ha annunciato ieri che in caso di penuria di gas potrebbe imporre «contingenti» dalla durata di un mese, «limitazioni» e anche «divieti» all'uso di tale combustibile. Tra le misure inserite nelle due ordinanze poste in consultazione - una sul divieto e limitazione dell’utilizzo di gas e l'altra sul contingentamento - figurano anche «l'abbassamento delle temperature nei luoghi di lavoro» ed eventualmente «anche negli ambienti abitativi». Il Consiglio federale ha inoltre lanciato una campagna per sensibilizzare la popolazione intitolata «L'energia è scarsa. Non sprechiamola». Su questa importante tematica, 20 Minuten ha deciso d'interpellare l'ex Consigliere federale democentrista Adolf Ogi, uno che di energia se ne intende, essendo stato per sette anni (dal 1988 al 1995) il responsabile del Dipartimento federale dei trasporti, delle comunicazioni e delle energie (EVED).
Nel 1988, le persone dovevano risparmiare energia. La gente aveva paura di un blackout elettrico?
«Allora la situazione era meno minacciosa di oggi. Il mio predecessore al Dipartimento dell'Ambiente e dell'Energia aveva avanzato l'idea di una campagna per il risparmio energetico. Il messaggio era: "Possiamo risparmiare con misure molto semplici. Mettete il coperchio quando cucinate le uova e spegnete la televisione quando non la guardate" (misure simili sono state proposte anche ieri, ndr). Sono misure che tutti ricordano e che entrano nella testa delle persone».
I responsabili attuali, Guy Parmelin e Simonetta Sommaruga, lo stanno facendo?
«Dovrete giudicare da soli, non ho intenzione di dire nulla al riguardo».
Il suo video sulla cottura delle uova aveva fatto scalpore, la gente se lo ricorda ancora oggi.
«Inizialmente ero stato deriso, ma poi la gente si era ricreduta. Ancora oggi ricevo reazioni positive al video da Nuova Zelanda, Cina, Giappone. Mi viene chiesto continuamente di parlarne».
Il Consiglio federale ha lanciato anche una campagna di risparmio energetico. È pensabile che la popolazione segua queste regole?
«Sì, gli svizzeri sono intelligenti e hanno la sensibilità necessaria. Visto che il Consiglio federale ha avvertito più volte di un possibile inverno difficile, la gente è consapevole della gravità della situazione».
La popolazione di oggi è però molto più spensierata di quanto non fosse durante la Guerra Fredda...
«Il risparmio di energia elettrica era però una novità a quei tempi. Fino alla nostra campagna, si pensava che la disponibilità di elettricità fosse infinita. La sua provenienza non è stata messa in discussione più di tanto. Ma era anche una società più modesta. Io dico sempre: "Ogni cosa a suo tempo". Bisogna analizzare ciò che ha più senso ora, ciò che viene compreso».
È stato giusto eliminare gradualmente l'energia nucleare?
«Sapete chi c'era tra i parlamentari che ha votato in favore della cancellazione della centrale nucleare di Kaiseraugst? Si tratta dell'allora Consigliere nazionale Christoph Blocher. Ecco come cambiano i tempi. La decisione di chiudere la centrale nucleare di Mühleberg oggi non sarebbe più presa, o almeno non sarebbe più basata su considerazioni puramente commerciali. Mühleberg non avrebbe mai dovuto essere chiusa».
Teme un blackout? È il tipo di persona che fa scorte?
«Fare scorte è una cosa che piace più a mia moglie (ride). Io stesso sono un tipo rilassato. Credo che il Consiglio federale, i comitati e le associazioni responsabili sapranno gestire la situazione».
Vive in modo frugale quando si tratta di elettricità?
«Sì, chiaramente. Durante il mio mandato di Consigliere federale, ho rinnovato più volte il mio impianto di riscaldamento a gasolio. Oggi utilizzo una pompa di calore. Naturalmente, anche questo ha bisogno di elettricità. Vivo nel rispetto dell'ambiente. Uso i trasporti pubblici ogni volta che posso. A casa, tutti i rubinetti sono impostati sul freddo e tutti gli elettrodomestici sono spenti la sera».