Anzi continuano ad aumentare. Almeno quelli che chiamano il Telefono Amico
BERNA - Il tema del suicidio resta all'ordine del giorno per il Telefono Amico. Se da un lato le chiamate al 143 per altri problemi sono scese nel 2022 ai livelli pre-Covid, lo stesso non si può dire per quelle riguardanti il pensiero di farla finita, soprattutto fra i più giovani.
Rispetto ai primi otto mesi del 2019, quest'anno il numero di volte in cui il suicidio è stato menzionato è salito del 38%, si legge in un comunicato odierno dell'organizzazione. L'aumento è del 7% nel paragone con il 2021.
I volontari del 143 sono stati interpellati in media oltre 17 volte al giorno su questo argomento. Prima della pandemia, ovvero tre anni fa, tale cifra si fermava a tredici.
In particolare, il Telefono Amico constata una grande angoscia tra i minori, che può essere interpretata come la punta dell'iceberg. Analisi realizzate lo scorso anno mostrano come questa categoria di età sia nettamente più spesso confrontata delle altre a temi tabù come il suicidio, la violenza o la sessualità.
Togliersi la vita si piazza in terza posizione fra i temi per gli adolescenti maschi e in settima per le ragazze. Poiché i più giovani preferiscono generalmente i servizi di sostegno online, si può solo immaginare la sofferenza che li spinge a prendere il telefono, fa notare l'organizzazione.
Il Telefono Amico sottolinea come un'attitudine empatica e la volontà di affrontare apertamente l'argomento siano oggi più che mai di importanza capitale e possano apportare un contributo significativo alla prevenzione dei suicidi. Tramite il numero 143 (ma si può chiedere aiuto anche via chat o e-mail), l'associazione è attiva 24 ore su 24 e può contare su quasi 700 volontari.