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SVIZZERAL'UDC vuole vederci chiaro sul credito da 4 miliardi concesso ad Axpo

09.09.22 - 15:13
Tutti i 55 consiglieri nazionali del partito hanno richiesto una sessione straordinaria per esaminare il tutto.
keystone-sda.ch (MICHAEL BUHOLZER)
Fonte Ats
L'UDC vuole vederci chiaro sul credito da 4 miliardi concesso ad Axpo
Tutti i 55 consiglieri nazionali del partito hanno richiesto una sessione straordinaria per esaminare il tutto.

BERNA - Una sessione straordinaria per esaminare la situazione venutasi a creare col forte aumento dei prezzi dell'energia e la decisione del Consiglio federale di concedere una linea di credito di 4 miliardi di franchi ad Axpo. È quanto chiede il gruppo dell'UDC alle Camere federali, che si riuniranno lunedì per la sessione autunnale.

Un portavoce dell'Ufficio presidenziale del Consiglio nazionale ha affermato che una decisione in merito verrà presa la settimana prossima. La richiesta dei demo-centristi ottempera già alle condizioni formali per una sessione straordinaria: oltre un quarto dei deputati della Camera del popolo - nel caso concreto tutti i 55 consiglieri nazionali dell'UDC - ha firmato la richiesta. I membri dell'Ufficio presidenziale si ritroveranno lunedì: qualora dovessero acconsentire, la sessione straordinaria si terrebbe durante la terza settimana della sessione ordinaria d'autunno.

Il gruppo energetico Axpo ha chiesto un intervento del governo per far fronte a eventuali problemi di liquidità dovuti al forte aumento dei prezzi dell'elettricità sui mercati, un fenomeno dovuto alla guerra in Ucraina e alla riduzione della produzione di corrente da parte delle centrali atomiche francesi.

Tale denaro serve per rispondere alle richieste del mercato che per la vendita di corrente chiede garanzie sempre più alte. I 4 miliardi fanno parte di un pacchetto di 10 miliardi adottato dal Consiglio federale per far fronte a eventuali problemi di liquidità in cui potrebbero incorrere i maggiori attori del settore in Svizzera, ossia Alpiq, BKW e la stessa Axpo. L'obiettivo del governo è garantire l'approvvigionamento di corrente alla popolazione.
 
 

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COMMENTI
 

vulpus 2 anni fa su tio
Ha perfettamente ragione Cattaneo quando afferma cha AXPO si risolva i suoi problemi in casa sua, in pratica che si arrangi. Hanno un problema di soldi e non di energia. Anzi loro la vendono anche all'estero.Quando spartivano i lauti utili non hanno condiviso con gli altri. I dirigenti si sono pappati milioni. Ora piuttosto che investire piangono con il cappello in mano e si oppongono a nlle centrali nucleari di nuova generazione

Sarà 2 anni fa su tio
Spenti 32 dei 56 reattori nucleari francesi per un problema di sicurezza. Corrosione dei tubi di raffreddamento. Le centrali svizzere di Gösgen e Beznau sotto osservazione, si spera non si debba essere costretti a spegnerle... Ecco la sicurezza dell'approvigionamento con il nucleare.

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a Sarà
Oramai leggiamo le stesse notizie con occhi diversi ;-). Ovviamente ci sono problemi d'usura, come in tutto, da veicoli a strutture di qualsivoglia tipo (nemmeno immagini quanto si lavora sui viadotti autostradali, per esempio). Il fatto che si stiano facendo lavori, anche straordinari, è sintomo del fatto che vengono controllate e revisionate costantemente (cosa che personalmente a me piace). Le centrali sono in manutenzione per sistemare un problema dato dalla tensocorrosione (in pratica l'azione combinata di corrosione e tensioni applicate al materiale, in questo caso causati dallo stress termico e dalla dilatazione termica del materiale), in pratica un problema che pure il termovalorizzatore di Giubiasco o una qualche centrale di teleriscaldamento potrebbe avere, con la differenza che queste strutture vengono controllate con minore attenzione. I problemi attuali sono dati dal mix di fattori creatasi negli ultimi 3 anni, dall'interruzione di determinati settori produttivi, la siccità, la guerra, il covid, le politiche assistenzialiste e restrittive e via dicendo. Mi risulta che il problema sia di tutto campo, l'anno scorso la Germania aveva già riattivato centrali a carbone per compensare il fatto che ci fosse poco vento (alla faccia della sicurezza dell'eolico, scherzo ;-)), quest'anno non darei per certo un mantenimento dei livelli passati di produzione idroelettrica vista la siccità (alla faccia della sicurezza dell'idroelettrico, scherzo;-)) come avrei dei dubbi riguardo le biomasse visto che sicuramente ci sarà qualche pianta in meno, vista la carenza d'acqua.

Sarà 2 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Hai ragione, il problema è che questo tipo di usura non era prevista e probabilmente non era compresa nelle revisioni ordinarie, visto che hanno dovuto spegnere simultaneamente metà dei reattori. Speriamo non si presenti anche nelle centrali svizzere, almeno in questo periodo. Non è stata certo l'annata buona nemmeno per l'idroelettrico, e la sfortuna ha voluto che la stagione secca fosse concomitante con lo svuotamento della diga della Verzasca... La Svizzera non è probabilmente nemmeno il territorio ideale per l'eolico, e comunque in Italia i parchi eolici costruiti vicino a zone abitate disturbano per il rumore e hanno portato via terreno all'agricoltura. Io ho ancora un riscaldamento a nafta ma da un paio di anni ho istallato una stufa a pellet canalizzata e riscaldo quasi tutta la casa (2 piani di 75 m2 ciascuno). La fregatura è che il prezzo del pellet è passato da 5.90 a 9 Fr..

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a Sarà
Sì, quest'anno è stato un mix di sfortunati eventi conseguiti. Difatti mi viene una risata cinica ripensando al piano federale contro i blackout previsti (pre guerra) nei prossimi anni, puntavano su idroelettrico e gas naturale, dopo un paio di mesi è iniziata la guerra in Ucraina, noterai l'ironia del destino.¶ Per il pellet ho visto che ci sono macchinari (cippatrice e pellettatrice), anche elettrici per fabbricarlo, già che serve spazio, tempo e lavoro, cosa che non tutti hanno. Vedi te, io non metto becco ;-)¶ Per la tensocorrosione e le centrali nucleari non saprei dirti se e quando salterà fuori il problema in Svizzera, diciamo che servirebbero delle analisi fatte ovviamente da chi di competenza (cosa che di sicuro faranno, dovrei cercare eventuali report). Ho colto l'occasione per recuperare le nozioni dall'apprendistato, il caso più eclatante è sul crollo di un ponte, questo per dire che non è prerogativa delle centrali termoelettriche.¶ Oramai le rinnovabili hanno i loro difetti, il vento sulle montagne non è costante come potrebbe esser nel mare (che non abbiamo), quindi permane un problema di stoccaggio. Il sole pare esser buono in Ticino, il problema è che coprendo tutti gli stabili industriali si otterrebbe ''solo'' il 34% del fabbisogno cantonale, il ché è molto, ma non sufficiente, sarebbero necessari degli interi parchi fotovoltaici, quindi meno territorio verde. Tra l'altro rimane aperto il tema giorno/notte e estate/inverno, come si conserva la corrente. In Svizzera come d'etto abbiamo ca. il 60% di idroelettrico di cui ''solo'' la metà dighe, quindi per garantire l'immagazzinamento della corrente da solare ed eolico bisognerebbe all'incirca raddoppiare se non triplicare le strutture (chi offre la propria valle per costruire uno sbarramento?). Per non parlare del fatto che l'acqua in estate evapora e le temperature crescenti riducono la riserva rappresentata dai ghiacciai, la strategia 2050 mi pare molto lacunosa su questi ambiti. Vedremo, io sinceramente sono notoriamente pessimista quindi non do conforto a nessuno, però oggi c'è l'occasione per discutere sul tema, quindi perché non divertirsi un po' ;-)

Sarà 2 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Puntare sul gas per una strategia d'emergenza dipendendo dall'estero per lo stoccaggio non è proprio il massimo.

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a Sarà
Difatti siamo messi male

Mattiatr 2 anni fa su tio
Quest'anno è stato molto secco in Europa, non possiamo prevedere se il prossimo sarà ancora così ma la tendenza sembra questa. Per fortuna in Svizzera usiamo molto idroelettrico (ca. 35% dighe e 25% dal flusso dei fiumi) che non soffre questo problema. La Svizzera con le rinnovabili non potrebbe esser indipendente, difatti i materiali andrebbero comunque importati (a meno che vengano scoperti giacimenti vari nei prossimi anni). A sto punto già che siamo dipendenti dall'estero, conviene differenziare un po' le fonti d'approvvigionamento pure considerando l'energia nucleare.

Sarà 2 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Vero. Però quando importato e istallato un pannello solare funzionerà per 30 anni o più. Inoltre sarà forse possibile costruire del nuovi pannelli riciclando quelli vecchi. Avevamo una fabbrica di pannelli in Ticino ma è fallita, non poteva competere con i prezzi cinesi. Con le rinnovabili ragioniamo in termini di anni, con la possibilità dell'arrivo di nuove tecnologie, per il nucleare non c'è riciclaggio e il deposito deve essere sicuro per migliaia di anni. C'è la possibilità di aumentare la capacità delle dighe e forse di costruire altri bacini, ma anche qui ci sono degli scogli dovuti anche alle concessioni. La NAGRA ha appena individuato il sito per depositare le scorie nucleari in Svizzera, sarà al nord del Lägern, a nord di Zurigo, vicino al confine con la Germania. Ora proposta al governo e decisione entro il 2029... Gli abitanti della zona non sembrano felici. Si prospetta un referendum? Un deposito sarà comunque necessario anche in futuro per le scorie debolmente radioattive provenienti dalla medicina, ma anche qui non è detto che tra qualche anno si troveranno altre tecnologie che non richiedono materiali radioattivi.

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a Sarà
Verissimo, attualmente non sono in commercio reattori che permettono il riciclo del materiale esausto, c'è però in fase sperimentale (progetto fairfuels coordinato dai paesi bassi e sovvenzionato dalla commissione europea). Sarebbe sicuramente uno sviluppo interessante da seguire, anche se ammetto di aver pochi strumenti per capire nel concreto di cosa si tratta. Ho visto un articolo dove scrivevano di quel deposito, la dimensione sarebbe la stessa di un capanno industriale, nemmeno troppo grande. Sicuramente ci saranno reclami e ricorsi (purtroppo), io sinceramente faccio fatica a capirli visto che sarebbe una delle strutture più ''controllate'' a livello nazionale, probabilmente il passaggio di un gasdotto sarebbe potenzialmente più pericoloso. In ogni caso questo discorso vale pure per quanto riguarda ogni fonte d'energia, vedi procedure per la realizzazione del parco eolico sul Gottardo. Io sono fra quelli che è sempre a favore di nuovi impianti di questo genere, anche perché la cultura è differente da quando sono state costruite le dighe in Ticino quindi difficilmente mi aspetto che venga anche solo considerato l'allagamento di zone residenziali. Tutti i reclami sarebbero essenzialmente di carattere paesaggistico, cosa che per sensibilità mia viene dopo all'interesse strategico nazionale.¶ Il problema delle rinnovabili è che richiedono vaste superfici e molte connessioni (cavi), cosa che sovente viene trascurata per fare un discorso più ideologico. Io resto dell'opinione che andrebbe usato tutto, solare, idroelettrico, fotovoltaico, biomassa e pure nucleare. Le scorie non sono un problema, su 7.7 miliardi di persone nel mondo e 8.6 milioni in Svizzera c'è pure gente competente per gestirle, esattamente come ci sono geologi e ingegneri per dighe, strade o quant'altro.

Sarà 2 anni fa su tio
Le scorie, la sicurezza e i costi di una centrale nucleare sono sempre problematici. Anche le centrali nucleari hanno bisogno di moltissima acqua per il raffreddamento, e se il clima diventa sempre più secco e i ghiacciai si sciolgono ce ne sarà sempre di meno. Inoltre con le centrali nucleari non si raggiungerà mai l'obbiettivo dell'indipendenza energetica, dovremo sempre importare uranio. Nessuno vuole avere centrali nucleari nelle vicinanze e la Svizzera è piccola, quindi tra iniziative, referendum e ricorsi ne costruiremo forse una nel 2050. In ogni caso, proporzionalmente all'aumento della popolazione, i consumi si sono ridotti e c'è ancora spazio, in particolare negli edifici. Il progresso avanza molto rapidamente per trovare soluzioni, sia dal lato produzione che da quello del risparmio .

Sarà 2 anni fa su tio
4 miliardi (O 10) + 450 milioni per le turbine a petrolio... Avrebbero anche potuto stanziarli negli anni scorsi per aumentare la capacità delle dighe e per incentivi più sostanziosi per l'istallazione di pannelli solari e fotovoltaici. Abbiamo fatto il contrario, abbiamo incentivato il consumo di energia elettrica senza chiederci se ce ne sarà abbastanza... Eppure molti ci avevano messi in guardia. Ora andiamo di gas, petrolio e carbone...

Elisa_S 2 anni fa su tio
Risposta a Sarà
E un po' come per le mascherine nella prima ondata di coronavirus...tutto sempre last minute ..anzi to late.

F/A-19 2 anni fa su tio
Paga Leuthard? Se puntavamo sul nucleare a quest’ora bendavamo elettricità a mezza Europa e ci rifacevamo le palle d’oro invece abbiamo ascoltato socialisti, verdi ed oche varie.

Elisa_S 2 anni fa su tio
Risposta a F/A-19
Il nucleare purtroppo se ne parla poco . ..producono rifiuti altamente radioattivi che devono essere seppelliti ...durata di vita della radiazione...migliaia di anni...!!!! E l isolazione protettiva in cemento quanto tiene ? Il nuclearesi soltanto se si trovano alternative con prodotto di scarto con una durata di vita radioattiva più corta. La soluzione e consumare meno o con testa....e muovere le chiappe per tappezzare dove si può con pannelli solari , parchi eolici ...e chi si oppone no usa. Perché chi si oppone ad una pala eolica o ad un pannelli solare perché preferisce avere rifiuti radioattivi seppelliti nel terreno per migliaia di anni o gasolio e respirarlo in modo indiretto...e un po'...b....o

NonilTicineseMedio 2 anni fa su tio
Risposta a Elisa_S
altamente radioattivi e "durata di vita delle radiazioni" di migliaia di anni sono due cose che non stanno bene assieme. Se qualcosa é altamente radioattivo, ha una un tempo di dimezzamento basso, se qualcosa ha un tempo di dimezzamento molto alto, emette (relativamente) poche radiazioni. tralasciando questo piccolo particolare, i rifiuti nucleari sono l'unico tipo di rifiuti che gestiamo correttamente, li prendiamo e li rimettiamo esattamente dove li abbiamo trovati, sottoterra. le emissione da combustione di carbone, olio e gas, beh li non prendiamo il co2 emesso per rimetterlo sottoterra, lo buttiamo nell'atmosfera. Pale eoliche e pannelli solari richiedono enormi quantità di materiali e lavoro oltre a essere praticamente impossibili da riciclare. Trascurando il fatto che hanno un fattore di capacità e una densità energetica estremamente bassa. Consumare meno non é mai stata un opzione, la qualità di vita cresce, l'economia cresce, la popolazione aumenta, é impossibile consumare meno. Il nucleare é l'unica opzione, assieme a impianti idroelettrici dove possibile.

emibr 2 anni fa su tio
Risposta a NonilTicineseMedio
La sua è una v1isione semplicistica del problema produzione di energia e la scelta del nucleare a fissione una scelta vecchia e con problemi mai risolti malgrado le centrali funzionino da 40 anni, ad esempio dove mettere le scorie per le centinaia di anni necessari, chi pagherà lo smantellamento delle centrali quando saranno chiuse. Vero che si sono persi molti anni nella costruzione di parchi eolici e di pannelli fotovoltaici illudendoci che non ci fosse fretta. Anche il risanamento energetico degli edifici è stato lasciato alla volontà di pochi proprietari.

Elisa_S 2 anni fa su tio
Risposta a NonilTicineseMedio
La radioattività si misura in bequerel per kg o Metrocubo. Più e elevata più e nociva. Poi a dipendenza del radionuclide ogni x anni il valore di dimezza. Nelle centrali nucleari a mia informazione vengono prodotti anche rifiuti con media -elevata radiottivita con un tempo di decadenza molto elevata. Magari non migliaia di anni ma centinaia. Comunque troppo per garantire un contenimento sicuro nei secoli. Non dimenticare che le centrali nucleari esisto da poco più di MEZZO secolo !!!!

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a Elisa_S
@elisa la pillola contraccettiva è più giovane della tecnologia per la fissione nucleare (che fai non la usi?).¶ Inoltre posso dire una banalità? Non dobbiamo per nulla garantire una struttura sicura nei secoli e millenni, se ci fossero dubbi se ne fa uno nuovo, esattamente come con case, dighe, ponti, autostrade, acquedotti, ... per non parlare della manutenzione che si può sempre fare.

emibr 2 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
La gestione dell'invecchiamento di una centrale nucleare è molto più complessa di quella di altri impianti, oltre a dover garantire la sicurezza per molte centinaia di anni dei rifiuti di media e alta radioattività, bisogna considerare che dopo qualche decina di anni, più o meno l'età attuale delle nostre, diventa non trascurabile la contaminazione del reattore. Per questo il ciclo di vita non può essere allungato solo sulla base di contingenze momentanee. Il futuro prossimo sono il solare e l'eolico e il drastico risparmio energetico, quello lontano la fusione nucleare, se ci si arriverà.

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a emibr
Hai perfettamente ragione a dire che è complesso, motivo per cui c'è gente che studia e fa ricerca su sti temi. Difatti io faccio case, mi occupo di case, c'è chi fa centrale e relativa manutenzione e si occupa di quello. Siamo pure d'accordo nel dire che è la condizione dell'impianto a determinare un proseguo dell'impiego e non un delle contingenze esterne alla struttura (inteso con, se la struttura è in grado d'operare in sicurezza si prosegua, in particolar modo se ciè un periodo come l'attuale, se invece ci sono problemi si blocca tutto e non si rischia).¶ Sull'opinione riguardo al futuro solo solare ed eolico invece no. Attualmente non è possibile poter mantenere la Svizzera solamente con queste risorse, sopra tutto considerando un sempre maggiore impiego di questi impianti in Europa, quindi una saturazione dell'attuale catena d'approvvigionamento (che inizia in Cina, nazione alla quale eviterei di dipendere). Attualmente la scelta è se approvvigionarci con le rinnovabili, speculando un possibile accumulo efficiente che potrebbe apparire in futuro e compensare le mancanze con fonti fossili (vedi piano federale anti blackout) oppure mantenere ed implementare la fissione nucleare (attualmente è sicurissima, evidenza a Fukushima dove uno dei terremoti più potenti mai rilevati ha fatto danni tutto sommato lievi, considerando la fusione del nocciolo). Ovviamente continuando a puntare e investire sulle rinnovabili.

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a emibr
@emibr sono problemi talmente irrisolvibili da esser già descritti e normati a livello nazionale (Legge federale sull'energia nucleare e Ordinanza sul Fondo di disattivazione e sul fondo di smaltimento per gli impianti nucleari). Tra l'altro faccio notare l'ipocrisia data dal fatto che il problema dello smaltimento per dighe, pale eoliche, pannelli solari e via dicendo non viene posto. Per quanto riguarda il materiale esausto viene usato per scopi terribili tipo ricerca e sviluppo, pratiche assurde che in Svizzera andrebbero vietate visto che permettono al mondo di migliorare e sono svolte da professionalità ben pagate.
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