Ne è convinto Christian Drosten, direttore dell'Istituto di virologia dell'ospedale di Berlino.
Anche Tanja Stadler, esperta di biostatistica, è d'accordo: «Per questo inverno tanti di noi si saranno ricontagiati»
ZURIGO - Nuove varianti del virus stanno generando un graduale aumento delle infezioni. L'inverno, dunque, potrebbe essere è a rischio stando a Christian Drosten, direttore dell'Istituto di virologia dell'ospedale di Berlino.
In un'intervista alla "Süddeutsche Zeitung", l'esperto prevede, anche nel caso di decorsi lievi, che questa nuova ondata comporterà probabilmente molte assenze dal lavoro.
«Forse non si andranno a intasare gli ospedali come in passato, ma tanti resteranno a casa per almeno una settimana. Se si verificheranno troppi contagi tutti in una volta, la situazione sarà problematica» spiega. Ecco perché, a suo modo di vedere, la politica dovrebbe farsi trovare pronta.
«Occorrono misure per non dover rischiare di ritrovarsi con ospedali al collasso o negozi chiusi, prosegue il virologo. Per Drosten, insomma, la politica deve decidere «quando intervenire e come». Perché «in caso di emergenza occorrono decisioni immediate e abbastanza drastiche». Drosten si aspetta, tra le altre cose, che la mascherina torni obbligatoria, almeno al chiuso. E teme che in alcune aziende, senza regolamenti adeguati, si arriverà alla chiusura per almeno un paio di settimane.
Per l'esperto il problema non riguarda solo la Germania, anche se, aggiunge: «La Svizzera conta pochi abitanti, non ci sono grandi aree metropolitane e anche la mobilità è limitata. Questi sono tutti fattori importanti nella diffusione dei virus».
Un po' più pessimista appare Tanja Stadler, esperta di biostatistica presso l'ETH di Zurigo a Basilea. «Una nuova ondata è inevitabile», afferma in un'intervista al Blick. «Entro ottobre mi aspetto un'inversione di tendenza, con un'impennata di contagi innescata dalla variante BA.5». Secondo Stadler, «circa due milioni di persone si sono infettate durante l'estate». E lo stesso dovrebbe succedere in autunno. «Per questo inverno prevedo che la maggior parte delle persone in Svizzera incontrerà nuovamente il virus», conclude.