Il 60% rifiuta l'iniziativa sull'allevamento intensivo. Le proposte dell'AVS, invece, stanno raccogliendo consensi.
BERNA - Il 60% degli elettori svizzeri rifiuta l'iniziativa sull'allevamento intensivo, solo il 39% è favorevole, mentre l'1% non ha espresso un’opinione in merito. Questo è il risultato della terza e ultima indagine condotta da 20 Minuten e Tamedia sugli oggetti in votazione popolare il 25 settembre.
L’iniziativa popolare, lanciata dalle organizzazioni per la protezione degli animali e dell'ambiente, aveva avuto a inizio agosto una maggioranza di voti favorevoli con un buon 55%. Poi, a metà agosto l’iniziativa aveva ancora una stretta maggioranza relativa con il 49%. Ora però il vento è cambiato: il sondaggio è stato condotto il 7 e l'8 settembre e ha visto la partecipazione di ben 17'000 persone.
A rifiutare l’iniziativa sono in particolare gli uomini. Il 68% di loro si è detto contrario. Tuttavia, anche la maggioranza delle donne (52%) dice no. Il sostegno più forte all'iniziativa proviene dagli elettori del Verdi liberali (78% di sì), mentre gli elettori del PS e dei Verdi sono in maggioranza.
«La migliore agricoltura e industria della carne» - Il consigliere nazionale dell'UDC ed esperto del settore, Mike Egger, si è detto soddisfatto: «Ovviamente siamo stati in grado di mostrare ciò che i nostri allevamenti e le nostre industrie della carne realizzano ogni giorno». Infatti, secondo il sondaggio, la teoria più spesso citata dagli oppositori è che la Svizzera ha già una delle leggi più severe al mondo in materia di protezione degli animali.
Per quanto riguarda le immagini e i video di tortura provenienti dalle stalle svizzere e ripetutamente resi pubblici, Egger afferma: «Le ONG che forniscono questi filmati ai media farebbero meglio a portarli alle autorità di controllo cantonali o all'ufficio dell'ombudsman di Proviande».Questo tipo di allevamento è già oggi illegale e viene punito; inoltre, gli abusi non possono essere impediti nemmeno con l'iniziativa, ha dichiarato Egger.
Paura per un aumento dei costi - L'iniziativista Meret Schneider, consigliera nazionale dei Verdi di Uster, spera ancora in un "sì" alle urne nonostante la chiara tendenza vada verso il "no": «Non ci arrendiamo», ha dichiarato.
Tuttavia, il trend negativo non sorprende: «Le iniziative popolari di solito perdono nel corso del dibattito, e questa volta l'inflazione e la crisi energetica stanno peggiorando ulteriormente le cose. Un anno fa, l'aumento dei prezzi della carne avrebbe rappresentato un problema minore, ma oggi sta causando paura. Le persone si chiedono: "Posso ancora sostenere i costi?". Dal canto loro i Verdi continueranno a cercare di alleviare la paura di un aumento dei costi: "Il Consiglio federale prevede un aumento dei prezzi della carne tra il 5 e il 20%. Non è poi così tanto rispetto ai parametri odierni dei prezzi, e in fondo se si riduce un po' il consumo di carne, non ci sarà poi alcun costo aggiuntivo».
L'AVS ottiene l'approvazione - Le proposte dell'AVS otterranno probabilmente la maggioranza dei voti dato che l'approvazione di entrambe è aumentata ulteriormente. Secondo il sondaggio, il 56% dice sì all'aumento dell'IVA, mentre il 42% è contrario. L'aumento dell'età pensionabile delle donne è sostenuto dal 55%, il 44% è contrario. Entrambe le proposte sono appoggiate dalla maggioranza degli uomini, mentre le donne le rifiutano. Anche i giovani sono più critici: tra i giovani l'approvazione è scarsa, ma aumenta con l'età.
Per quanto riguarda invece la modifica delle legge federale sull'imposta preventiva è probabile che essa venga respinta, anche se nelle ultime settimane la quota del no è diminuita. All'inizio di agosto era del 51%, a metà agosto del 49 e ora del 48%. Il 40% è contrario alla legge. Tra i sostenitori dei partiti, solo i Liberali appoggiano la proposta, mentre la maggioranza di tutti gli altri partiti la respinge decisamente.
Riquadro sul sondaggio
17.377 persone di tutta la Svizzera hanno partecipato alla terza ondata del sondaggio condotto da 20 Minuten e Tamedia dal 7 all'8 settembre in vista delle votazioni federali del 25 settembre 2022. L'indagine è stata condotta in collaborazione con LeeWas. LeeWas modella i dati del sondaggio in base a variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine di errore è di 1,2 punti percentuali.