La popolazione del comune tedesco di Hohentengen si è espressa ieri contro il deposito previsto nel comune zurighese
STADEL / HOHENTENGEN - La popolazione di Hohentengen (Germania) e delle zone circostanti si è espressa ieri sera, in occasione di un incontro informativo, sul previsto deposito in profondità dei rifiuti radioattivi nei pressi di Stadel (ZH). I rappresentanti della Confederazione e della Nagra hanno avuto vita dura.
Prima le centrali nucleari al confine, poi il rumore degli aerei e ora un deposito di scorie radioattive. «Si ha l'impressione di essere il mucchio di rifiuti organici della Svizzera», ha detto una tedesca di 23 anni.
In una sala stracolma, molte persone si sono indignate per il fatto che la Svizzera voglia sotterrare le proprie scorie nucleari a due passi da loro.
Il sito di stoccaggio previsto nel comune di Stadel, nel cantone di Zurigo, dista solo tre chilometri in linea d'aria. Il punto di trasferimento dell'impianto si troverebbe addirittura a soli 650 metri da una zona residenziale di Hohentengen.
«Vogliamo l'uguaglianza»
Il sindaco del comune, Martin Benz, ha chiesto «che esperti tedeschi verifichino accuratamente tutti i documenti». Ha inoltre chiesto che Hohentengen sia trattato come un comune svizzero nel prosieguo della procedura: «Vogliamo l'uguaglianza», ha detto. Soprattutto se vengono pagati indennizzi.
Per calmare gli animi, i rappresentanti della Società cooperativa per lo stoccaggio delle scorie radioattive (Nagra) e dell'Ufficio federale dell'energia (UFE) hanno cercato di mettere in evidenza i fatti. Ma un partecipante ha infine accusato Monika Stauffer dell'UFE di arroganza.
Un altro incontro informativo è previsto la prossima settimana nella vicina città tedesca di Waldshut. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato questa settimana che dovrà discutere la scelta del sito con il governo svizzero.