Gasolio alle stelle, ma gas ed elettricità ancora più su. Il paradosso infinito di un inverno energetico da “Sottosopra”
ZURIGO - Di rincaro in rincaro, d'inflazione in inflazione, e alla fine un bene che veniva fino a poco fa considerato carissimo e dai prezzi proibitivi diventa - all'improvviso - un'alternativa più abbordabile. Stiamo parlando della nafta che, in molte case svizzere, viene utilizzata per i sistemi di riscaldamento.
Stando al TagesAnzeiger, che ha voluto fare un po' i conti, il gasolio questa stagione fredda rischia di essere (comunque) più a buon mercato degli impianti di riscaldamento a gas e pure delle pompe di calore elettriche.
E non è finita qui: in caso di crisi, chi ha un impianto a nafta potrà continuare a riscaldare la casa al di sopra della soglia imposta dalle misure di austerity di 19 gradi. Un paradosso? Forse sì ma non è l'unico, in quello che si sta sempre più delineando un inverno da "Sottosopra", energeticamente parlando.
Anche 600 franchi in meno di bolletta
Stando ai calcoli della SonntagsZeitung (validi per diverse località della Svizzera interna, beninteso) chi riscalda con il gasolio, risparmierà rispetto a chi lo farà con gas e - in alcuni casi - anche con l'elettricità.
Si parla di discrepanze nette sulla bolletta che arrivano anche di almeno 600 franchi (per il gas), nel caso di una appartamento di famiglia da 4,5 locali in quel di Zurigo. Vantaggi netti, anche se forse meno evidenti, si verificano pure nei cantoni di Berna, Lucerna e Basilea.
Per quanto riguarda le pompe di calore invece, sempre per quanto riguarda la casetta di cui sopra nella città sulla Limmat, il risparmio è netto (quasi di 1'600 franchi rispetto al gas e 1'000 rispetto al petrolio). Stando al domenicale, però, si tratterebbe di un caso eccezionale perché Zurigo è una città con tariffe particolarmente basse per quanto riguarda l'elettricità.
Il discorso, infatti, diventa già diverso se ci si reca nell'Oberland bernese, a San Gallo o nel canton Argovia, dove le tariffe possono essere anche del doppio se non del triplo.
Un cortocircuito energetico (e politico)
Una bella beffa per chi ha investito, rinnovando il suo sistema di riscaldamento, e pensando di risparmiare (con un occhio, perché no, anche all'ambiente).
Una situazione, questa, emblema del cortocircuito energetico in cui ci troviamo: fatto di una politica di sussidi verso le emissioni zero (per auto e abitazioni) quando la realtà dei fatti - e i prezzi - premiano le alternative più inquinanti, dalla benzina alla nafta fino al carbone.
Al momento attuale, non è un segreto, che chi stava pensando di lasciarsi alle spalle un riscaldamento o una vettura a idrocarburi ci stia pensando due (o tre) volte. E la politica, in questo, davvero non sa che pesci pigliare: fra una destra che chiede l'abolizione dei sussidi, una sinistra che li difende (ma con ben poca convinzione) e un centro attendista e tentennante.