GastroSuisse consiglia di integrare i costi energetici in aumento nei prezzi di ristoranti e hotel.
«I clienti capiscono», afferma la portavoce Astrid Haida.
BERNA - Non solo antipasto primo e secondo, sul conto del ristorante. Nelle prime strutture si palesa anche, almeno per il cliente, un dessert alquanto amaro: un supplemento energia. GastroSuisse, però, è favorevole. E, anzi, invita i ristoratori, nel contesto della crisi energetica, ad adattarsi. Lo riporta il Blick.
All'Hotel Ristorante Bad Budendorf di Basilea, ad esempio, da qualche giorno i clienti pagano un contributo energetico pari al 5% della spesa complessiva. Uno di loro non ha però apprezzato gli oltre 7 franchi supplementari comparsi sul suo scontrino. Ma secondo Felix Suhner, il proprietario, il sovrapprezzo sarebbe necessario per la sopravvivenza della struttura: «I nostri costi dell'elettricità sono decuplicati.
E mentre GastroArgovia consiglia piuttosto di includere i supplementi nel prezzo dei singoli piatti, GastroSuisse approva la via intrapresa da Suhner.
«Per continuare a garantire la redditività, GastroSuisse consiglia di tenere costantemente conto, nei prezzi, dei costi in aumento», così la portavoce Astrid Haida. L'associazione di categoria raccomanda però ai ristoratori di informare i clienti «che i prezzi includono un supplemento energia».
«I clienti capiscono che i prezzi stanno aumentando anche nel settore della ristorazione e alberghiero», afferma Haida, e l'idea è che i sovrapprezzi vengano indicati nel menu o sui cartelli informativi all'ingresso del locale.