Particolarmente critico l'UDC: «Dire che la carenza non c'entra con la strategia energetica 2050 è negare i fatti».
Da parte loro i cantoni appoggiano le proposte di Berna, ma chiedono «regole chiare», mentre il settore alberghiero si oppone ai limiti di riscaldamento
BERNA - Per lottare contro la possibile penuria di gas il Consiglio federale ha come noto proposto alcune limitazioni d'utilizzo nonché contingentamenti. Nel corso della procedura di consultazione sul tema è emerso un sostanziale sostegno per le misure del governo, anche se l'UDC muove critiche di fondo e alcune richieste di eccezioni si fanno sentire.
Contingentamenti e divieti entrerebbero in vigore solo in caso di grave carenza di gas: il governo potrebbe ad esempio ordinare diminuzioni della temperatura di ambiente e acqua. Le misure entrerebbero in vigore gradualmente a dipendenza della gravità della situazione.
Il contingentamento progressivo riguarderebbe tutti i consumatori a eccezione di quelli protetti, ovvero le economie domestiche private e i servizi sociali di base, cioè gli ospedali, le case per anziani e le case di cura, la polizia e i pompieri.
UDC critica
L'UDC, nella sua presa di posizione, ha chiesto che i bisogni di base delle persone e dell'economia rimangano coperti. Il partito ha mosso nuovamente critiche nei confronti della politica energetica: «Dire che la carenza non c'entra con la strategia energetica 2050 è negare i fatti». A medio termine, prosegue l'UDC, bisogna garantire che le centrali nucleari rimangano in attività il più a lungo possibile. Inoltre, è necessario tornare a concedere permessi per il rinnovo di queste centrali.
Secondo il PLR, modifiche sono necessarie per meglio definire il susseguirsi delle misure che potrebbero essere perse. La base di calcolo per eventuali contingentamenti deve essere definita nel dettaglio.
Dal punto di vista dei Verdi, una limitazione della temperatura a 19 gradi per i riscaldamenti a gas non prende abbastanza in considerazione certi bisogni specifici, come quelli degli anziani o dei neonati. Il partito dubita anche dell'efficacia delle sanzioni che sarebbero prese in caso d'infrazione.
Cantoni vogliono regole chiare
La Conferenza dei direttori cantonali dell'energia (EnDK) appoggia dal canto suo le proposte del Consiglio federale. Il contingentamento di gas è a ogni modo da evitare «a ogni costo». Per le varie fasi delle misure progressive, i responsabili cantonali chiedono regole chiare, anche perché sarebbero proprio i Cantoni a occuparsi dell'applicazione.
Economiesuisse accoglie invece i progetti in maniera positiva soprattutto per quel che riguarda la pianificazione e la certezza del diritto. Tuttavia, molte misure costringerebbero certe aziende alla chiusura, fatto che va assolutamente evitato.
Hotel contro limiti riscaldamento
Nel settore alberghiero fa storcere il naso il divieto di riscaldare a gas piscine, centri benessere, bagni turchi e saune. «Si tratta - precisa la sezione grigionese di Hotelleriesuisse - infatti di una parte importante del turismo». L'Unione delle città svizzere vuole invece precisazioni, in particolare riguardo alle piscine. Inoltre, si temono equivoci riguardo al limite di 19 gradi nelle stanze private se sono alimentate dal teleriscaldamento. Il consumatore infatti spesso non sa se all'origine del sistema vi sia gas oppure no.
Metà della popolazione bendisposta
Intanto - secondo un sondaggio condotto dall'istituto Link al quale hanno partecipato 1'136 persone - uno svizzero su due si è detto disposto a seguire i dettami di Berna e a consumare meno energia in caso di necessità. Nello specifico due quinti degli interrogati ammette di fare già la doccia al posto del bagno, mentre un altro 28% è disposto a cambiare le proprie abitudini. Il 37% del campione spegne già completamente gli apparecchi quando non li utilizza, mentre un altro 33% ha dichiarato che inizierà a farlo.