Tra le misure anche i pattugliamenti congiunti contro i passatori. Lettera alla UE per cambiare politica dei visti.
BERNA - Pattugliamenti congiunti contro i passatori, guardie di confine svizzere e austriache insieme anche sui treni per combattere la tratta e il contrabbando di esseri umani: sono alcune delle misure messe a punto dal governo svizzero e quello austriaco per cercare di arginare il fenomeno della migrazione irregolare.
Ieri a Zurigo si sono incontrati il Ministro federale dell’interno austriaco Gerhard Karner e la Consigliera federale Karin Keller-Sutter. E lo hanno fatto per definire il piano d’azione che prevede «iniziative comuni di politica migratoria a livello europeo, nonché una più stretta collaborazione della polizia di frontiera» rendono noto dal Dipartimento federale di giustizia e polizia.
«Nei mesi scorsi la migrazione irregolare è aumentata notevolmente, specialmente sulla rotta balcanica - spiegano - e per arginarla, l'Austria e la Svizzera hanno concordato un intervento congiunto. Oltre a misure di politica migratoria a livello bilaterale e internazionale, il piano d'azione concordato tra il ministro federale dell'interno Karner e la consigliera federale Keller-Sutter comprende anche misure bilaterali di polizia di frontiera» rimarcano.
I pattugliamenti congiunti contro i passatori - «Le misure convenute per la polizia di frontiera comprendono, tra le altre cose, ricerche e operazioni transfrontaliere supplementari» affermano dal dipartimento. Le pattuglie congiunte nel traffico ferroviario transfrontaliero, di competenza, da parte svizzera, saranno affidate alle autorità cantonali e all'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). S'intende infine rafforzare la comunicazione impiegando ufficiali di collegamento» aggiungono.
Cambiare la politica dei visti degli Stati balcanici occidentali e l'invito a farlo, attraverso una lettera, alla Commissione europea - L'Austria e la Svizzera, d'intesa con la Germania, la Croazia e la Slovenia, «interverranno presso la Commissione europea per far cambiare la politica dei visti praticata dagli Stati balcanici occidentali. In questo modo si intende evitare che una politica dei visti liberale diventi il motore della migrazione irregolare sulla rotta balcanica» aggiungono i funzionari del Dipartimento federale di giustizia.
Modifica del Codice frontiere Schengen - L'obiettivo è riformare il sistema europeo in materia di asilo e migrazione, nonché «una rapida modifica del Codice frontiere Schengen, soprattutto per impedire la migrazione secondaria».
Snellimento delle procedure di rimpatrio - Il piano d'azione siglato tra Svizzera e Austria prevede infine anche «un impegno comune per efficaci procedure di rimpatrio».