Il numero di richiedenti è in aumento. E le chance di ottenere un via libera da parte di Berna, secondo l'esperto, sono buone.
BERNA - Putin chiama. E i russi fuggono. Dopo l'annuncio della mobilitazione parziale, migliaia di uomini considerati arruolabili stanno infatti cercando rifugio in altri Paesi. Durante il mese di settembre 31 di loro hanno chiesto asilo in Svizzera. E secondo l'esperto è probabile che lo ottengano.
Numeri in aumento anche in Svizzera - In Svizzera, dall'inizio della guerra ad oggi, non sono mai pervenute tante richieste. Lo dimostrano i dati della Segreteria di Stato per la migrazione (SEM). Ad agosto le domande d'asilo sono infatti state solo 18, nei mesi precedenti tra le 10 e le 20, e solo a marzo, subito dopo la scoppio della guerra, ci si è avvicinati con un totale di 29 richieste.
Per il prossimo periodo, osserva inoltre la SEM, è da prevedersi un ulteriore aumento.
Come tutti gli altri - I richiedenti asilo provenienti dalla Russia, specifica la portavoce della SEM Anne Césard, vengono trattati come tutti gli altri. È possibile, tuttavia, che le candidature siano maggiormente controllate dai servizi segreti confederati, per prevenire l'intrusione di spie russe.
Il rischio di incarcerazione - Tutti i russi hanno quindi una possibilità concreta di essere accolti? Più o meno. L'obiezione di coscienza non costituisce infatti di per sé un motivo valido per richiedere asilo, come spiegato dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter. Tuttavia ogni domanda verrà esaminata individualmente, ha precisato.
Arruolabili e non - I richiedenti asilo dovrebbero però vedersi accordato l'asilo se non sono perseguitati per aver deciso di disertare, ma piuttosto per la posizione politica che sta alla base del rifiuto, spiega Alberto Achermann, professore di diritto della migrazione all'Università di Berna. «Se c'è una buona probabilità che vengano arruolati in caso vengano rimpatriati in Russia, una richiesta di asilo verrebbe probabilmente approvata. Tuttavia, se durante l'esame della candidatura viene stabilito che la probabilità che la persona in questione venga arruolata in Russia è prossima allo zero e non ci sono altre ragioni per l'asilo, la domanda verrà probabilmente respinta e la persona rimpatriata».
In definitiva, conclude Achermann, si tratta sempre di una valutazione che va fatta caso per caso. Tuttavia, a causa delle drastiche pene a cui sono sottoposti i disertori, che sono state aumentate a dieci anni di carcere, «la possibilità di ottenere asilo in Svizzera è attualmente realistica».