Il nodo cruciale sono gli stupendi. I manifestanti chiedono un aumento del 3%, il governo è fermo a 1,35%
GINEVRA - Oltre a parte del personale dei trasporti pubblici, oggi a Ginevra hanno scioperato anche i dipendenti dello Stato, in particolar modo gli insegnanti. Fra le rivendicazioni figura l'indicizzazione degli stipendi del 3%, mentre il governo, nel progetto di bilancio per il 2023, vuole fermarsi all'1,35%.
«Se il nostro potere d'acquisto diminuisce, anche il privato ne patirà le conseguenze», ha affermato Olivier Baud, presidente del Cartello intersindacale del personale statale, organizzazione che ha indetto lo sciopero.
Un'altra richiesta è di mantenere i 488 nuovi posti previsti per l'anno prossimo. Inoltre, il cartello chiede allo Stato di farsi carico dell'aumento dei costi dell'energia, in modo che non siano compensati da una riduzione dei servizi e degli stipendi. Durante un'assemblea è poi stata votata una risoluzione, nella quale si rivendica anche l'indicizzazione delle pensioni.
La maggior parte dei 350 presenti a questa assemblea lavora nell'insegnamento. La mobilitazione ha invece avuto meno successo in altri settori, come la sicurezza, la sanità e il sociale, dove si impone un servizio minimo.
Come detto, la data dell'agitazione si è sovrapposta su quella dello sciopero dei trasporti pubblici. Quest'ultimo proseguirà pure domani. La giornata si è conclusa con una manifestazione, partita dalla stazione Cornavin con un migliaio di persone. Se non ci saranno progressi sulle richieste, la protesta potrebbe durare fino al dibattito parlamentare sul budget di metà dicembre.