Il peggio, secondo il direttore dell'Ufficio federale dell’energia, arriverà più avanti.
BERNA - L'inverno 2023-2024 sarà «ancora più difficile» per la Svizzera quanto al rischio di carenza energetica, avverte il direttore dell'Ufficio federale dell'energia (UFE).
«L'accesso al gas russo sarà quasi impossibile, soprattutto se l'economia cinese riprenderà a crescere», ha dichiarato. «Continueremo quindi ad accumulare riserve come stiamo facendo alla centrale idroelettrica di Birr o con i laghi delle dighe», ha spiegato Benoît Revaz in un'intervista pubblicata da Le Temps.
Sarà inoltre necessario continuare a sviluppare le energie rinnovabili, aggiunge, in particolare i 15 progetti di dighe indicati come prioritari da una tavola rotonda dedicata all'idraulica. «Ci sono decine di progetti eolici pronti che aspettano solo di essere autorizzati. È un potenziale da sfruttare», ha aggiunto.
Il direttore dell'UFE raccomanda anche di lavorare sull'efficienza energetica. «L'illuminazione stradale e gli edifici rappresentano diversi miliardi di terawattora che possono essere risparmiati. Anche le aziende possono contribuire rivedendo i loro processi produttivi».
Revaz ha già notato un primo segnale positivo: gli svizzeri stanno rispondendo positivamente all'invito a consumare meno elettricità. «I principali rivenditori ci hanno confermato che la tendenza è stata positiva dalla fine di agosto e dal lancio della campagna del Consiglio federale. Si prevede un risparmio di qualche punto percentuale di elettricità. Ma possono fare la differenza e sono quindi di immenso valore»