Con l'aumento dei tassi d'interesse e il negativo andamento dei mercati, il futuro non si prospetta positivo.
ZURIGO - Cattive nuove per quei cantoni che - come il Ticino - sperano in versamenti da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) per tenere in equilibrio più o meno precario i loro bilanci: l'istituto d'emissione ha subito perdite ingenti anche nel terzo trimestre, affermano gli analisti di UBS, che stimano il rosso in 50 miliardi di franchi.
A pesare sono il perdurare del difficile contesto per gli investimenti finanziari, con l'aumento dei tassi d'interesse e il negativo andamento dei mercati, scrivono gli esperti della grande banca in un'analisi pubblicata oggi.
Una serie di sfortunate coincidenze
Tutte le componenti dovrebbero aver contribuito alla perdita: il corso delle azioni è calato, gli interessi obbligazionari sono cresciuti, l'oro ha perso valore e il franco si è rafforzato rispetto alla maggior parte delle valute. I pagamenti ricorrenti di dividendi e interessi hanno migliorato solo marginalmente il risultato.
Sommando la perdita del periodo luglio-settembre con quella di 95 miliardi subita nel primo semestre si arriva a un ammanco di quasi 150 miliardi. «Secondo le nostre stime, se la perdita annuale supererà i 93 miliardi la BNS rinuncerà a distribuzioni per l'esercizio 2022», affermano gli specialisti di UBS facendo riferimento ai tradizionali versamenti per Confederazione e Cantoni. «Solo una forte ripresa dei mercati finanziari consentirebbe alla BNS di effettuare i pagamenti».
Una doccia fredda anche per il Ticino
I conti degli esperti di UBS rischiano di rappresentare una doccia fredda per i cantoni e in particolare per il Ticino, che per il 2023 ha messo a preventivo una perdita di 80 milioni di franchi, contando però su una quota di utili della BNS di 137 milioni.
A fine settembre lo stesso responsabile del Dipartimento delle finanze e dell'economia (DFE) Christian Vitta aveva ammesso che l'apporto della BNS costituiva una grande incognita e che nello scenario peggiore (quello appunto di nessun versamento da parte dell'istituto) si rischiava un deficit ben oltre i 200 milioni.
I risultati dei primi nove mesi della BNS saranno resi noti la settimana prossima, lunedì 31 ottobre.