L'impianto, che verrà attivato in caso di bisogno, sforerebbe infatti gli standard ambientali al momento in vigore.
BERNA - La Confederazione aumenterà i valori limite consentiti per le emissioni di ossidi di azoto e monossido di carbonio. La misura, che sarà comunque temporanea, è volta a consentire l'eventuale utilizzo della centrale elettrica di riserva di Birr (AG). Una prova è prevista in gennaio.
L'Ufficio federale dell'energia (UFE) ha confermato quanto riferito dal quotidiano Aargauer Zeitung: la centrale di riserva emetterà, in caso di effettivo utilizzo, tra le 2,8 e le 4,8 tonnellate di ossidi di azoto al giorno, a seconda che bruci gas o gasolio, e tra le 2,8 tonnellate (in caso bruci gasolio) e le 6,64 tonnellate (in caso bruci gas) di monossido di carbonio.
È stato quindi necessario «aumentare temporaneamente» i limiti consentiti per queste emissioni, al fine di rispettare gli standard di protezione dell'aria.
La Confederazione si impegna inoltre ad apportare modifiche per proteggere la popolazione dall'inquinamento acustico quando il progetto entrerà in funzione. I lavori per consentire l'attivazione dell'impianto a partire da febbraio del prossimo anno, sempre se necessario, sono in corso dalla fine di settembre. Secondo l'UFE, le otto turbine della centrale saranno alimentate, per quanto possibile, a gas anziché a gasolio.
Su richiesta, l'Ufficio federale dell'energia ha inoltre dichiarato che le modifiche all'Ordinanza contro l'inquinamento atmosferico (OIAt) sono oggetto di un processo legislativo ancora in corso e non è al momento possibile fornire informazioni concrete. L'ordinanza è peraltro di competenza dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e diverse agenzie sono coinvolte in questo processo.
Gli attivisti per il clima hanno recentemente manifestato, proprio a Birr, contro la centrale, sollevando le problematiche dell'inquinamento acustico e olfattivo. Anche le autorità argoviesi hanno chiesto misure per proteggere i residenti locali.