L'ex "Mister prezzi" Rudolf Strahm: «Ha causato gravi danni». Ma si dice ottimista guardando al futuro
BERNA - L'ex "Mister prezzi" Rudolf Strahm guarda al futuro con ottimismo malgrado la crisi energetica. «Per molti, sembra soggettivamente più importante di quanto lo sia oggettivamente», ha dichiarato l'ex consigliere nazionale del PS in un'intervista alla SonntagsZeitung.
La successione di cattive notizie può dare un'immagine minacciosa della situazione, soprattutto per i giovani, ha ammesso Strahm.
Ma «sul piano economico, stiamo sempre bene», ha assicurato. Basti pensare al tasso di disoccupazione quasi storicamente basso e al rincaro ancora moderato in Svizzera.
Il Paese, tuttavia, sta vivendo una svolta congiunturale a causa dei prezzi elevati dell'energia e dei problemi economici in regioni chiave del mondo che potrebbero portare a una stagnazione o a una leggera recessione. Quest'ultima potrebbe essere evitata se la Banca nazionale svizzera (BNS) reagisse correttamente, ha spiegato Strahm.
A suo avviso, la BNS deve smetterla di aumentare massicciamente i tassi di interesse. «Spero che non cederà alla pressione dell'economia finanziaria, che spinge a tassi più elevati per il suo proprio interesse», ha aggiunto.
La liberalizzazione: «Un fallimento»
Il socialista bernese considera un fallimento la liberalizzazione del mercato dell'elettricità: «Ha causato gravi danni». Strahm ritiene che la Confederazione debba responsabilizzare maggiormente i grandi fornitori. «La loro missione deve essere quella di produrre in primo luogo elettricità per l'approvvigionamento nazionale, punto e basta», ha spiegato.
Lasciare che le imprese ritornino all'approvvigionamento di base non è certamente ideale, ha precisato Strahm, «ma non possiamo semplicemente consentire di abbandonare le PMI. La Svizzera nel suo insieme soffrirebbe se lo Stato non intervenisse». Le tariffe, tuttavia, devono essere differenti per le economie domestiche private al fine di evitare che l'aumento dei prezzi si ripercuoti sui singoli cittadini.