L'esperto di migrazione Eduard Gnesa tira in ballo l'esercito: «il numero aumenta, serviranno tende da campo»
BASILEA - Il governo federale prevede che entro fine anno circa 80.000 persone fuggiranno dall'Ucraina. In Svizzera 24.000 richiedenti asilo arriveranno dalla rotta balcanica e da altri paesi. Più di 100.000 rifugiati. La solidarietà verso il popolo ucraino nella confederazione non è messa in discussione, ma entra in campo la logistica.
L'esperto di migrazione Eduard Gnesa vedendo quale aria tira sul fronte dei numeri fa qualche previsione e tira in ballo l'esercito: secondo quanto riporta 20Minutes, alla "NZZ am Sonntag" avrebbe detto che seppur «il sistema di asilo svizzero non sia destinato a crollare», per far fronte all'aumento del numero di rifugiati ucraini previsto per quest'inverno, si aspetta che «l'esercito venga chiamato in causa più spesso, dato che c'è già una carenza di posti letto. Potrebbe anche essere necessario montare delle tende per ospitarli». Tendopoli sui campi svizzeri, perchè «l'importante è che le persone siano ospitate e assistite», afferma l'ex direttore dell'Ufficio federale per la migrazione. «Più la guerra va avanti, più è probabile che la gente rimanga qui», ha detto Gnesa.
Le dichiarazioni dell'esperto arrivano in un momento in cui la Commissione parlamentare di gestione sembra stia esaminando lo status di protezione S. Alfred Heer (SVP/ZH), presidente della sottocommissione del Comitato di controllo (CDG), ha confermato al giornale domenicale che incontrerà la Segreteria di Stato per la migrazione (SEM). La SEM «ci informerà sul preoccupante sviluppo del numero di richiedenti asilo, previsto da tempo, e sulle difficoltà che ne derivano, anche in termini di costi che stanno esplodendo».