Un 25enne, giardiniere paesaggista diplomato, racconta una realtà che trova «inaccettabile»
GINEVRA - Più di 2'500 candidature. È quanto sostiene di aver inviato - senza mai trovare un lavoro fisso - negli ultimi anni Gilles*, un giardiniere paesaggista con certificato federale di formazione pratica (CFP), residente a Ginevra.
Qualche lavoretto di qualche mese qui e là l'ha fatto, ma il venticinquenne non è mai arrivato a un contratto a tempo indeterminato, o almeno ad un impiego che gli permettesse di chiedere la disoccupazione. «Ho fatto domande su domande, per e-mail, telefono, di persona... e niente. Le aziende dicono di essere al completo, ma in realtà in estate e primavera utilizzano solo i giovani: è inaccettabile», ha dichiarato al quotidiano 20 Minutes.
Ora si trova in assistenza, dove riceve 1'200 franchi al mese. «Restarvi sarebbe indegno. Mi deprime: mi piace lavorare, mi piace il mio lavoro. Ho un diploma e ho esperienza. Dobbiamo smettere di dare ai giovani false speranze».
Meno lavoro in inverno
Il preside del Centro di formazione professionale per natura e ambiente (dove Gilles ha studiato) Florence Kissling, ha dal canto suo assicurato che a Ginevra «c'è lavoro» nel settore, anche se «in realtà, in inverno, ci sono meno posti di lavoro».
Non è l'unico che sostiene questa tesi. Anche un'altra azienda locale, contattata dal quotidiano, ha confermato che «nel paesaggio c'è sempre lavoro, ma meno durante il periodo invernale. Mantenere una persona in pianta stabile è quindi un po' complicato».
Kissling ha sottolineato che c'è una problematica relativa alle due strade formative. Il programma dell'ultimo anno del CFP corrisponde grossomodo a quello del primo anno nel caso di un attestato federale di capacità (AFC), e gli stipendi sono molto vicini. Secondo il contratto collettivo, è previsto un salario di 4'810 franchi al termine dell'AFC e di 4'690 franchi al termine del CFP. Una situazione che potrebbe incoraggiare un datore di lavoro a preferire quest'ultimo, vista la formazione.
Concorrenza estera
È così? Non secondo l'amministratore delegato dell'azienda Dimensions Landscape, Dimitri Vilpert: «Tutti cercano manodopera, non importa quale sia il titolo di studio, l'importante è che il candidato sia bravo».
D'altra parte, sebbene abbia degli apprendisti, Vilpert trova difficile pagare un giovane appena uscito dalla scuola 4'700 franchi, quando bisogna essere efficienti a livello di spese. «Non sono un avvocato, i miei margini sono bassi», ha spiegato a tal riguardo Vilpert, «lo stipendio alla fine degli studi è troppo alto rispetto a quello di un lavoratore portoghese o francese con decine di anni di esperienza, che sarà molto più produttivo. Se assumo un giovane, devo davvero trovare quello giusto. Spesso incontro dei giovani con seri problemi di atteggiamento».
«In 7 su 10 hanno cambiato strada»
Gilles, invece, è nauseato: «Ho anche fatto domanda di lavoro nel canton Vaud, sono andato fino a Zurigo. Nella mia classe eravamo una decina, e oggi solo tre hanno continuato a operare nel settore. Gli altri non stanno facendo nulla o hanno cambiato direzione (alcuni sono camerieri, ad esempio)».
Per Gilles Miserez, direttore dell'Ufficio ginevrino per l'orientamento, la formazione professionale e la formazione continua (OFPC), l'attrattiva della CFP è effettivamente «diminuita» a causa del salario iniziale vicino a quello dell'AFC. «In seguito, il divario aumenta. In cucina è la stessa cosa. Incoraggiamo pertanto i titolari di CFP a proseguire con un AFC».
Tuttavia, Miserez è del parere che, al di là dei singoli casi, la formazione professionale superiore e l'apprendistato offrono i migliori tassi di occupazione del Paese. Non si deve però dimenticare che «le capacità di networking e il passaparola contano: all'inizio può essere opportuno prendere in considerazione un lavoro a tempo determinato. A volte bisogna entrare dalla porta di servizio».
*Nome di fantasia