Lo studio presentato oggi dal Governo non esclude però che quest'inverno potremo vivere «momenti di difficoltà».
Quattro gli scenari simulati dagli esperti. Solo in quello «estremo», giudicato comunque «molto poco probabile», si verificherebbero gravi problemi nell'approvvigionamento elettrico.
BERNA - Non ci sono rischi seri per la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico in inverno, ma non si possono escludere momenti di difficoltà. È la conclusione a cui giunge uno studio presentato oggi dal Consiglio federale.
La ricerca, commissionata dall'Ufficio federale dell'Energia, ha analizzato e simulato diversi scenari che prevedono una differente disponibilità di gas e di energia prodotta dal nucleare. Sono state esaminate anche varie combinazioni di condizioni meteorologiche e interruzioni delle centrali elettriche ed è stata calcolata la probabilità di penurie nell'approvvigionamento. «I risultati - si legge nella nota - mostrano che le misure adottate dal Consiglio federale contribuiscono in modo significativo a garantire l'approvvigionamento energetico in inverno».
Le misure messe in campo
Negli scenari più probabili (vedi box sotto) le misure avviate dal Governo dovrebbero permettere alla popolazione di vivere un inverno tranquillo. «La domanda di energia sarà coperta», sottolinea lo studio, precisando che grazie alle riserve idroelettriche sarà possibile conservare energia da sfruttare nel periodo critico di fine inverno. Anche la messa a disposizione della centrale elettrica di riserva temporanea a Birr (AG) e di altre centrali simili nonché di gruppi elettrogeni di emergenza permetterà d'immettere nel sistema l'energia eventualmente mancante. Anche la popolazione e l'economia svizzere - ricordiamo - sono state chiamate a fare la loro parte, risparmiando energia là dove è possibile.
I quattro scenari:
Scenario di riferimento: lo scenario di riferimento ipotizza che il prossimo inverno la disponibilità delle centrali nucleari francesi si riduca del 35 per cento, ma che in tutta Europa sia disponibile una quantità di gas sufficiente per la produzione di elettricità. I calcoli mostrano che in questo scenario l'energia prodotta all'interno del Paese e all'estero è sufficiente a soddisfare la domanda svizzera di elettricità. Tuttavia, il presupposto è che il commercio europeo di energia elettrica basato sul mercato continui a funzionare e che in caso di difficoltà di approvvigionamento sia garantito il sostegno reciproco.
Scenario con penuria di gas: per questo scenario si parte dall'ipotesi che la disponibilità di gas per la produzione di elettricità sia ridotta di circa il 15 per cento in tutta Europa. Nella stragrande maggioranza (87%) delle circa 2400 simulazioni condotte per questo scenario, in Svizzera non si presentano problemi nella fornitura di energia elettrica. Nell'8 per cento delle simulazioni eseguite la quantità di elettricità mancante corrisponde a più di un giorno di consumo invernale (ENS: Energy Not Served), pari a circa 170 GWh. Nel 5 per cento degli scenari si osserva un deficit elettrico in inverno pari al consumo di oltre due giorni e mezzo. Per far fronte a una simile situazione si potrà ricorrere alla riserva di energia idroelettrica, alle centrali di riserva e ai gruppi elettrogeni di emergenza; anche gli sforzi di riduzione dei consumi faranno la loro parte.
Scenario con interruzione dell'energia nucleare: se in inverno venisse a mancare la produzione di addirittura il 50 per cento delle centrali nucleari francesi e, in aggiunta, quella delle centrali nucleari svizzere di Leibstadt e Beznau 1, in Europa la situazione potrebbe risultare tesa a livello regionale, tuttavia la Svizzera non ne risentirebbe grazie alla disponibilità di energia idroelettrica e alle sufficienti importazioni provenienti dalle altre zone limitrofe.
Scenario estremo: la combinazione di una disponibilità limitata di gas in tutta Europa e di una interruzione dell'esercizio di tutte le centrali nucleari svizzere avrebbe un impatto notevole sulla Svizzera. In un simile scenario, comunque «molto improbabile», in inverno mancherebbe una quantità media di elettricità pari al consumo di poco meno di sei tipici giorni invernali.