Secondo il Consiglio federale non sono necessari provvedimenti di sostegno ai nuclei famigliari e alle imprese
BERNA - Il prezzo dell'energia è sceso, l'inflazione resta bassa rispetto all'eurozona e la Confederazione non si aspetta una recessione. Il Consiglio federale ha quindi stabilito mercoledì che non sono necessarie misure urgenti per aiutare nuclei famigliari e imprese nel corso del prossimo inverno.
Durante la seduta odierna sono state poste sotto la lente tredici misure, di cui otto rivolte alle imprese. Discusse anche diverse varianti per le aziende che tornerebbero dal mercato libero dell'elettricità al servizio universale. Tuttavia è stato concluso che applicare dei provvedimenti in questo momento «presupporrebbe forti interventi, potenziali problemi di applicazione ed effetti collaterali indesiderati». Così in una nota il Consiglio federale ha motivato la sua decisione.
Dati alla mano, i prezzi dell'energia sono attualmente ben al di sotto dei picchi di agosto e, seppur l'inflazione rimanga elevata (al 3,3%), è solo pari a un terzo di quella nelle regioni europee. «Il gruppo di esperti della Confederazione per le previsioni congiunturali, pur avendo abbassato all'1,1% le ipotesi di crescita del PIL nel 2023, non si aspetta una recessione, a patto che la situazione energetica non si aggravi».