I presenti hanno le idee in chiaro: «Troppe ore di lavoro, troppo stress, troppi incidenti».
ZURIGO - I lavoratori edili che stanno manifestando da questa mattina si sono spostati e hanno occupato illegalmente la stazione ferroviaria di Zurigo, allestendo dei tavoli e mettendosi a pranzare tutti insieme, prima di spostarsi verso la sede della Società svizzera degli impresari-costruttori (SSIC).
La partecipazione è enorme: hanno preso parte al corteo migliaia di manifestanti. I viaggiatori che dovevano spostarsi in treno si sono dovuti armare di pazienza poiché per un periodo è stato quasi impossibile passare nella zona dei binari 6 e 7, dove sono stati allestiti dei tavoli e dove è stato distribuito il pranzo. Le FFS hanno modificato l'orario in modo che nessun treno partisse dai binari sopracitati. La polizia, seppur la manifestazione non sia stata permessa, ha tollerato il tutto.
Raggiunto da 20 Minuten, Nico Lutz di Unia ha raccontato a 20 Minuten che «i treni potevano circolare, non abbiamo messo nessun tavolo sui binari. Si vede che gli operai edili ci tengono, d'altra parte hanno costruito loro la stazione».
«Lavoro dalle 9 alle 11 ore al giorno»
Il sentimento comune per tutti i presenti è che il Contratto nazionale mantello è fondamentale: «Chi è impiegato nell'edilizia lavora ogni giorno per molte ore, ed è un lavoro duro. Questi lavoratori non hanno neanche il tempo di stare con la loro famiglia. Per questo migliaia di persone sono venute a dimostrare di essere pronte a lottare per i loro diritti».
Interpellato da 20 Minuten, un operatore edile di nome Thomas ha aggiunto: «Quel che è troppo è troppo: di solito lavoro dalle nove alle undici ore al giorno. Il turno dovrebbe essere di otto ore. Ecco perché molte persone si stanno ammalando». Uno dei punti cruciali sono proprio le ore di lavoro: i sindacati temono che il nuovo CNM porterebbe a giornate lavorative fino a 12 ore e di conseguenza a settimane da 58 ore.
«Non siamo schiavi e abbiamo anche delle famiglie. Quello che viene richiesto è semplicemente troppo. Si lamentano della scarsità di lavoratori qualificati e poi propongono cose incomprensibili», ha aggiunto un muratore zurighese. «In Svizzera ci sono molti incidenti nei cantieri; ho visto dita e braccia rotte. I burocrati dovrebbero passare più tempo nei cantieri». È d'accordo anche Nico Lutz: «Lo stress è molto forte, un lavoratore edile su sei ha un incidente ogni anno».
«Massimo di 48 ore settimanali»
Il portavoce della SSIC, Matthias Engel, ha spiegato invece il punto di vista dei datori di lavoro: «Il punto principale è una maggiore flessibilità degli orari di lavoro. Siamo l'unico settore che deve pianificare ogni settimana già a dicembre, ed è molto difficile. Vorremmo poter fare il programma di lavoro qualche settimana prima del lavoro».
Secondo Engel, «l'orario di lavoro annuale rimane invariato, così come quello settimanale: il massimo è di 48 ore settimanali». I sindacati non ne sono però convinti. Per questo, nonostante si continui a negoziare, per ora non si è ancora riusciti a trovare un accordo.
Inoltre, la SSIC stima che lo sciopero odierno violi l'obbligo di mantenere la pace del lavoro, siccome è stato organizzato quando il settimo turno negoziale deve ancora svolgersi.
Der vorerst letzte Bau-Protesstag in Zürich ist in vollem gange. Die Bauarbeiter gönnen sich eine Mittagspause an einem zentral gelegenen Ort: dem Zürcher HB. Nächster Halt: der Hauptsitz des SBV. pic.twitter.com/haFpr0ijfk
— Gewerkschaft Unia (@UniaSchweiz) November 11, 2022