Molte scuole danno un feedback positivo, ma due formatrici mettono in guardia. Il caso di Zurigo
ZURIGO - Sono ormai passati tre mesi dall'inizio della scuola, in quest'anno scolastico caratterizzato in particolare dall'assunzione di docenti non diplomati (per sopperire alla mancanza di personale).
Queste persone, prive del titolo di studio appropriato per poter insegnare, hanno dovuto effettuare un corso intensivo presso l'alta scuola pedagogica di Zurigo (PHZH).
Inizialmente accolti da grande scetticismo, ora lavorano da circa tre mesi. Come si stanno comportando? Mentre molti istituti hanno annunciato di trovare «positiva» l'esperienza degli insegnanti senza diploma, c'è qualcuno che non è convinto.
La direttrice di una scuola elementare di Bülach, ad esempio, ha raccontato al Tages Anzeiger di essere soddisfatta: «Delle otto persone assunte senza diploma d'insegnamento, nessuna si è finora dimessa». D'altra parte, molti hanno esperienze ad esempio come assistenti, nelle aule. «Sono molto soddisfatto, i colleghi sono molto motivati», ha aggiunto il Direttore di una scuola di Kloten, Jürg Hellmüller, «sono un arricchimento e spesso portano una prospettiva diversa».
L'altra faccia della medaglia
In realtà, non è tutto positivo. Questo secondo due formatrici (insegnanti da 18 anni) che si sono occupate, durante l'estate, d'istruire le persone senza diploma d'insegnamento per diversi istituti scolastici.
Per loro, è chiaro che «queste persone non possono avere automaticamente le conoscenze di tre anni di istruzione a tempo pieno, ed è logico», ma il problema è che «molti di questi insegnanti hanno sottovalutato lo stress della professione d'insegnante, e per questo c'è già il pericolo di un burnout».
Seppur abbiano un buon rapporto con gli alunni, spesso le loro lezioni «non sono adeguate ai diversi livelli, il ritmo è troppo blando sono anche troppo poco individuali». Inoltre, per le due esperte, «questi insegnanti non ricevono quasi nessun sostegno», né a livello finanziario (si fatica ad arrivare alla fine del mese) né di supporto psicologico.
Per questi motivi, le due formatrici auspicano che la PHZH offra agli insegnanti una formazione più completa per il futuro, che non sia solo una soluzione rapida e temporanea.