Il ritrovamento di una 19enne bernese nella propria auto: «All'inizio sono andata in panico»
ZURIGO - Da strumento utile per non perdere le chiavi, o per sapere dov'è la propria valigia, ad arma di stalking. Il noto Airtag di Apple è finito nell'occhio del ciclone per un uso improprio che preoccupa sempre di più: quello di perseguitare qualcuno, conoscendo ogni suo movimento.
Il fenomeno è già diffuso negli Stati Uniti, e inizia a fare scalpore anche in Svizzera: recentemente un 39enne bernese è stato condannato per aver usato un Airtag per seguire la sua ex fidanzata ovunque. Notizia di questi giorni: una 19enne del canton Berna ha trovato un dispositivo di localizzazione nella sua auto, sotto il sedile del passeggero, attaccato con del nastro adesivo.
«Sono andata in panico»
«All'inizio sono stata presa dal panico. Non ho idea di chi possa averlo messo lì», ha raccontato la giovane a 20 Minuten, dopo aver sporto denuncia alla polizia. Lo ha scoperto grazie a un leggerissimo suono (un "beep" quasi impercettibile) e alla notifica arrivata sul suo telefono che segnalava la presenza di un Airtag nelle vicinanze.
Il portavoce della polizia cantonale bernese, Joël Regli, ha confermato che sono stati segnalati alcuni casi, ma che non si osserva un aumento del fenomeno. Allo stesso tempo, l'agente ipotizza che alcuni casi di abuso di questo tipo probabilmente «non vengono nemmeno scoperti, e di conseguenza non vengono denunciati». In generale, la polizia potrebbe richiedere informazioni ai fornitori di servizi come Apple, ma questo non è al momento mai accaduto in relazione agli Airtag.
Anche Apple in azione
In risposta alle diverse segnalazioni di abusi, lo scorso febbraio Apple ha annunciato che avrebbe rafforzato le sue misure di sicurezza. Tra le altre cose, gli utenti vengono avvisati della presenza di Airtag sconosciuti nelle loro vicinanze e i nuovi modelli di iPhone saranno in grado di individuare con maggiore precisione i tracker indesiderati.
Oltre a ciò, il gigante tecnologico ha detto che collabora con le forze dell'ordine, e che è possibile che fornirà informazioni per identificare i proprietari degli Airtag (dato che ognuno di questi dispositivi è collegato a un Apple ID).
Per quanto riguarda la protezione contro il tracciamento indesiderato, l'azienda ha sottolineato che gli Airtag vengono riconosciuti sia dagli iPhone che dai dispositivi Android e dopo un po' di tempo - se non vengono rilevati - emettono un suono per poter essere localizzati.