Per la prima volta cresce il numero di chi lavora la terra. In Svizzera sono oltre 150.000 e sono promossi a pieni voti.
In un mondo dove le banche licenziano e le filiali chiudono, ecco che risorge la professione del contadino. Per la prima volta in Svizzera, dopo diversi anni, il numero di occupati in agricoltura è tornato a crescere. Attualmente 150.200 persone si guadagnano da vivere in questo settore. Più della metà lavora a tempo parziale. La famiglia contadina rimane la colonna portante, infatti più di tre quarti dei lavoratori sono membri della famiglia del capoazienda. E cresce anche il numero di donne che dirigono le aziende agricole. L'incremento maggiore relativo al numero di capiazienda di sesso femminile si registra nelle piccole aziende.
Nell’immaginario collettivo inoltre il contadino viene promosso a pieni voti. Godono insomma di un'immagine positiva tra la popolazione.
Da un'indagine condotta dall'Istituto di ricerca gfs-zürich su mandato dell'UFAG, che ha coinvolto 700 aventi diritto di voto, è emerso che l'agricoltura gode di una buona immagine. Nove persone su dieci ritengono che i contadini si impegnino a produrre ciò che i consumatori desiderano. Secondo gli interpellati, i settori di compiti più importanti dell'agricoltura elvetica sono: una detenzione rispettosa delle esigenze degli animali, la sicurezza alimentare in tempi di crisi e la produzione di derrate alimentari. Rispetto all'ultimo sondaggio del 2018 è soprattutto l’approvvigionamento in tempi di crisi ad avere acquisito una valenza maggiore. Dal rilevamento si evince altresì che la maggior parte degli intervistati auspica un'agricoltura più competitiva e in grado di produrre a costi meno elevati.
Nel 2021 il numero di aziende agricole, in costante diminuzione a causa del cambiamento demografico ed economico, si è attestato a 48 864 unità. Tuttavia, con una flessione dell’1 per cento, si constata che la curva si sta appiattendo. Continua invece a crescere il numero di aziende gestite secondo i principi dell’agricoltura biologica.