I giovani si lanciano nell'e-commerce, ma gli esperti mettono in guardia: «Abbiate un piano B»
ZURIGO - «Guadagnare soldi senza lavorare», oppure «ho racimolato 44'000 euro in due mesi», sono diversi i video su Tiktok che promettono ai giovani di poter fare soldi veloci - senza dover cercare un posto di lavoro - con il "dropshipping".
Si tratta di una pratica relativa al commercio online: come spiegato dall'esperto di e-commerce presso l'Università di Scienze Applicate di Zurigo (ZHAW) Darius Zumstein, il "dropshipping" consiste nella creazione di una sorta di negozio online tramite un sito web, che viene poi pubblicizzato sui social media. Il "dropshipper" non ha i prodotti offerti in magazzino, ma li ordina dal produttore solo quando un cliente li ordina (si occupa insomma solo dell’accettazione degli ordini e della fatturazione).
«Con questo tipo di e-commerce, il cliente beneficia del fatto che può ordinare i prodotti che vede sui social media direttamente dal negozio del dropshipper, cliccando sul link e senza dover cercare su altri siti web», spiega Zumstein.
Ecco, su TikTok sono numerosi i video in cui giovani, che sfoggiano orologi costosi, banconote e auto sportive, promettendo soldi facili. E i giovani li trovano accattivanti: «Ho anche accarezzato l'idea di provare il dropshipping. Su Tiktok si vedono continuamente video al riguardo. Sembra molto interessante guadagnare così tanto denaro in poco tempo e con poco sforzo», ha detto un 18enne interpellato da 20Minuten.
Gli esperti mettono però in guardia: l'idea di guadagnare molto denaro in poco tempo e con poco sforzo è nella maggior parte dei casi una falsità.
«I giovani devono essere consapevoli delle conseguenze»
Secondo Daniel Kachel, insegnante e presidente dell'Associazione degli insegnanti di scuola secondaria del Canton Zurigo, temi come il dropshipping sono di attualità tra gli studenti, soprattutto tra quelli che non hanno ancora trovato un apprendistato. Queste aspirazioni, tuttavia, sono generalmente affrontate rapidamente nelle scuole. Anche perché l'idea che si vuole far passare è chiara: «Mostriamo agli studenti che fare una formazione iniziale è fondamentale e che non deve essere per forza la formazione finale della loro carriera. Molti lo capiscono».
Beat A. Schwendimann, responsabile dell'Ufficio pedagogico dell'Associazione svizzera degli insegnanti LCH, ha un'opinione simile: «I giovani devono essere consapevoli delle conseguenze di un mancato completamento dell'istruzione secondaria superiore». Ciononostante, per Schwendimann è giusto che gli studenti ricevano un sostegno se scelgono un'attività lavorativa che non rientra tra le circa 230 professioni riconosciute dal governo federale.
Lo sostiene anche lo studio "Future of Jobs" del WEF: «Le previsioni indicano che, a causa della digitalizzazione, fino al 60% dei giovani di oggi lavorerà in professioni non ancora riconosciute dal governo federale o che non esistono ancora, come gli influencer o l'e-commerce».
«Le promesse sui social media possono essere ingannevoli»
Secondo Zumstein, le opportunità di formazione per i giovani devono essere adattate alla società attuale. Inoltre, nelle scuole c'è bisogno di corsi che trattino argomenti come l'e-commerce o gli influencer. «L'interesse per l'e-commerce sotto forma di dropshipping dimostra che i giovani sono interessati all'imprenditoria digitale. Bisogna incoraggiare questo impegno».
«Fare qualcosa di nuovo e attraente, preferibilmente in connessione con gli onnipresenti social media, è la motivazione che spinge molti giovani a cimentarsi con i modelli di business digitali», afferma invece Stephan Huber, professore di Management ed Economia dell'istruzione presso l'Alta scuola pedagogica (PH) di Zugo. La motivazione principale è la «prospettiva abbagliante di guadagnare molto denaro in poco tempo e con poco sforzo».
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, quest'idea è una falsità: «Se vuoi avere successo in questo modo, devi avere una buona idea, devi lavorare sodo e, infine, devi essere fortunato». Moltissimi non hanno successo: «È quindi ingenuo affrontare un progetto rischioso senza professionalità e soprattutto senza un piano B», ha concluso Huber.
Anche per Pascal Macek, direttore generale della Go 2 Flow E-Commerce Academy di Lucerna, «le promesse sui social media possono essere ingannevoli». Anche se non è necessario un grande capitale iniziale e il rischio di perdere denaro è basso, non è così facile guadagnare rapidamente e a lungo termine con il dropshipping. «Molti vogliono offrire gli stessi prodotti nel modo più economico possibile. Questo scatena una forte concorrenza con un'enorme pressione sui prezzi».