Le misure proposte da Berna per scongiurare una penuria energetica sollevano diverse critiche. Le prime risposte alla consultazione
BERNA - Dal divieto di utilizzare Netflix, al bucato a temperatura ridotta, passando per un massimo di 18 gradi per i riscaldamenti e un "freno" alle velocità massime per chi circola in autostrada. E altre ancora. Tante e varie sono le misure ipotizzate dal Consiglio federale e poste in consultazione per contrastare un eventuale caso di penuria energetica nel nostro Paese. Misure che hanno fatto discutere e che, in base alle prime risposte da parte di Cantoni e associazioni, sembrano difficili da attuare. E da spiegare alla popolazione.
A scriverlo è la Neue Zürcher Zeitung. E il titolo scelto, nella forma di quesito, è piuttosto eloquente: «A casa si congela mentre le saune degli hotel continuano a funzionare?». L'economia ha spinto sulla responsabilità delle singole economie domestiche. Con la previsione di pesanti sanzioni per chi non dovesse rispettare le misure in vigore. Ma da quanto emerso dalle prime risposte alla consultazione finora, effettuare i controlli sarebbe molto difficile. Il canton Argovia, per citare un caso specifico, si è detto perfino contrario a controlli nella sfera privata.
Ma, come detto, non è solo una questione di difficoltà organizzative. C'è carenza di chiarezza e coerenza in quali sarebbero le effettive direttive da implementare, con diversi limiti di temperatura che si applicano a seconda del tipo di impianto di riscaldamento. Regole diverse all'interno dei vari edifici amministrativi e delle scuole. Un caos che, scrive il quotidiano zurighese, contribuirebbe a rendere la situazione ancora più ingestibile.
«Spiegarla alla popolazione sarebbe molto difficile» secondo la Conferenza dei direttori dell'energia. Non solo. Secondo Swisspower, l'alleanza che annovera decine di aziende municipali e regionali, una differenziazione di misure come quella ipotizzata - che va a impattare maggiormente sulle economie domestiche, ponendole in svantaggio rispetto al settore alberghiero - racchiude «un grosso potenziale di conflitto».