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SVIZZERAPer le feste solo brindisi, il vino costa troppo

15.12.22 - 22:48
Da un'analisi di Comparis emerge che Ticino e Grigioni italiano sono le regioni confederate maggiormente colpite dai rincari su base annua
Depositphotos (marcomayer)
Per le feste solo brindisi, il vino costa troppo
Da un'analisi di Comparis emerge che Ticino e Grigioni italiano sono le regioni confederate maggiormente colpite dai rincari su base annua

BERNA - Dal vino all'olio e dall'energia alle tende. Come percepiscono i consumatori l'inflazione? Alcuni settori sono più toccati di altri, ma gli aumenti registrati nel mese di novembre minacciano decisamente pranzi e cene delle festività. Secondo uno studio di Comparis in collaborazione con il Centro di ricerca congiunturale (KOF) del Politecnico federale di Zurigo (ETH) converrà infatti sacrificare il vino per lo spumante, unico dei beni presi in considerazione il cui prezzo, invece di aumentare, scende.

Per stilare l'indice dei prezzi al consumo sono stati presi in considerazione beni consumati regolarmente dalla popolazione, come generi alimentari, medicamenti o vestiti e sono stati rimossi i fattori di contenimento dell’inflazione come gli affitti o altri beni durevoli. In media i prezzi dei beni che rientrano nel quotidiano sono aumentati del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma da ottobre a questa parte sono scesi dello 0,2%.

Meglio lo spumante
Dall'analisi emerge che nel mese di novembre i prezzi del vino bianco sono aumentati del 5% e quelli del rosso del 4,5%. Sul lungo termine questa tendenza era già stata osservata, con il prezzo del bianco che dal 2000 è aumentato del 10,4%, quello dei superalcolici del 10,3% e quelli della birra del 16,8%.

Lo spumante sta invece diventando sempre più accessibile. Come recita il testo dello studio: «Ogni anno si registra un netto calo dei prezzi a novembre, che prosegue a dicembre. A differenza degli anni precedenti, tuttavia, finora è stato inferiore a quello del 2021».

Il riscaldamento svuota le tasche
Su base annua è il prezzo del riscaldamento quello che ad aver subito un rincaro medio più forte, ossia del 49,5%. «Diversi fattori straordinari degli ultimi mesi, come ad esempio elevati volumi di ordini, tensioni logistiche e problemi in fase di raffinazione, si sono attenuati, il che può portare a prezzi stabili o addirittura leggermente in calo».

Aumentati anche i prezzi del trasporto aereo (+23,8%), di margarina, grassi e oli commestibili (+11%), di carburante e viaggi tutto compreso, con un incremento rispettivamente del 10,9% e del 10,1%.

Quali prodotti costano invece meno?
Tra maggio 2000 e novembre 2022 i prezzi di diversi beni di uso quotidiano sono fortemente diminuiti. «I prezzi dei farmaci sono scesi in media del 43,2% e quelli dei supporti di memorizzazione e dei contenuti sono calati del 40,2%. I piccoli elettrodomestici costano il 35,0% in meno e le tariffe nell’ambito delle telecomunicazioni sono diminuite del 29,3%. Infine, gli elettrodomestici per la cura del corpo costano il 28,9% in meno».

Il Ticino è dove si sborsa di più
Analizzando i dati per regione linguistica, «emerge che la Svizzera italiana ha registrato il rincaro annuo più elevato, con un aumento del 3,3%. A novembre, il livello dei prezzi è sceso dello 0,2%».

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