Il tragico incidente che mercoledì ha tolto la vita a un bambino di 5 anni a Zurigo mentre si recava all'asilo ha sconvolto l'intera città.
ZURIGO - La città è ancora scossa. Un bambino di 5 anni è morto mercoledì a Zurigo mentre andava all'asilo. La polizia sta ancora indagando per chiarire le dinamiche dell’incidente. Secondo la Costituzione, gli scolari hanno diritto a un percorso sicuro e protetto per andare a scuola. In caso contrario, le autorità scolastiche devono agire, afferma un esperto.
Le indagini - Al centro dell'indagine della polizia ci sarebbero attualmente un camion e due auto: il loro possibile coinvolgimento nell'incidente è oggetto di approfondimenti. I conducenti dei veicoli interessati sono stati nel frattempo interrogati dalla polizia.
L'incidente però solleva una questione importante: è sicuro per un bimbo di 5 anni attraversare da solo un incrocio trafficato come quello di Escher-Wyss-Platz a Zurigo? Pascal Regli dell'Associazione svizzera dei pedoni afferma nella "SonntagsZeitung": «Uno studente dell'asilo non può in alcun modo essere considerato sicuro in mezzo al traffico». A questa età, i bambini spesso non sono in grado di distinguere tra un'auto ferma e una in movimento.
La sicurezza per i bambini - Inoltre si distraggono facilmente e fanno ancora fatica stimare distanze e velocità. Non ci si può quindi aspettare che i bambini piccoli attraversino una strada trafficata, anche in presenza di strisce pedonali. «Penso che spesso ci aspettiamo troppo dai bambini piccoli».
L’esperto non vuole commentare il caso specifico del tragico incidente di Escher-Wyss-Platz perché le circostanze non sono ancora chiare. Tuttavia, Regli sottolinea che i bambini in età scolare hanno un diritto costituzionale a un percorso sicuro per andare a scuola. Molti genitori, ma anche rappresentanti delle autorità scolastiche spesso non ne sono a conoscenza. «Se la strada per giungere a scuola è troppo lunga o troppo pericolosa, lo stabile non può essere raggiunto in sicurezza e quindi il diritto all'istruzione è violato». Regli sottolinea che in tal caso, le autorità scolastiche o la comunità sono tenute a prendere le opportune misure.