Sirene e radio devono informare gli svizzeri in caso di calamità. Ma sempre meno persone possiedono una radio.
BERNA - Ce lo insegnano da quando andiamo a scuola: in caso di calamità o emergenza suonano le sirene e bisogna ascoltare la radio per ottenere informazioni o istruzioni dalle autorità. Ma c'è un piccolo problema: sempre meno persone possiedono una radio in casa e sempre più persone ottengono informazioni solo tramite il proprio smartphone.
La Svizzera ha un'applicazione, Alertswiss, per allertare la popolazione tramite cellulare, ma è poco diffusa e soprattutto poco affidabile. La debolezza di Alertswiss è venuta fuori nel recente incendio a Winterthur: l'allarme generale è scattato dopo dieci minuti, ma l'app ha emesso un avviso solo dopo due ore.
Esame nel 2023 per la Svizzera
Tuttavia, esiste da tempo una tecnologia che consente di avvisare tutti i destinatari in modo rapido e semplice tramite un messaggio sullo smartphone. Conosciuta come radiodiffusione cellulare ("Cell Broadcast"), viene utilizzata con successo da molti paesi, non solo per gli avvisi ma talvolta anche per i rapimenti di minori. Il sistema è addirittura obbligatorio in tutti i paesi membri dell'Unione Europea dalla scorsa estate, e ha un grande vantaggio: in caso di disastro possono essere inviati brevi messaggi, anche se la rete è sovraccarica.
In Svizzera, questa tecnologia è stata esaminata nel 2014/2015 dall'Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP). Ma era stato rifiutato perché non permetteva l'invio di un numero di caratteri sufficienti nei suoi messaggi. Berna ha preferito affidarsi al sistema attuale, quello delle radio, e all'app di Alertswiss. Ma il "Cell Broadcast" potrebbe tornare di interesse nuovamente soprattutto per quanto riguarda le notizie. Anzi, - stando al Tages Anzeiger - sarà nuovamente analizzato nell'ambito di uno studio nel corso dell'anno 2023.