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Un salto verso la celebrità: la cavalletta celeste è l'animale dell'anno 2023

SVIZZERAUn salto verso la celebrità: la cavalletta celeste è l'animale dell'anno 2023

03.01.23 - 09:33
L'insetto è stato scelto da Pro Natura come ambasciatore della lotta alla crisi climatica e alla crisi della biodiversità.
Pro Natura / F. Perseke
Le ali celeste acceso con una fascia trasversale nera sono il tratto distintivo dell’animale dell’anno 2023.
Le ali celeste acceso con una fascia trasversale nera sono il tratto distintivo dell’animale dell’anno 2023.
Un salto verso la celebrità: la cavalletta celeste è l'animale dell'anno 2023
L'insetto è stato scelto da Pro Natura come ambasciatore della lotta alla crisi climatica e alla crisi della biodiversità.
Questa cavalletta ama gli spazi aperti e soleggiati. In Svizzera la si può trovare soprattutto in Ticino e in Vallese.

BERNA - La cavalletta celeste (Oedipoda caerulescens) è stata scelta come animale dell'anno 2023 da Pro Natura. L'insetto, che per vivere necessita del giusto mix di sole e ombra, è stato (di fatto) eletto come ambasciatore della lotta alla crisi climatica e alla crisi della biodiversità. 

Presenza rivelatrice 
La cavalletta celeste, spiega Pro Natura in una nota, è maestra di mimetismo e al suolo risulta praticamente invisibile. Solo quando balza in aria, infatti, mostra la sua anima di colori, spiegando le ali. Amante del caldo, potrebbe anche apprezzare i mutamenti climatici, ma la crisi della biodiversità costituisce una minaccia anche per lei.

«L’animale dell’anno - spiega Florin Rutschmann, specialista di Ortotteri e incaricato per le riserve naturali nel canton Argovia - necessita di ambienti con caratteristiche ben precise». La cavalletta celeste predilige spazi aperti e soleggiati con una leggera copertura vegetale, per questo si insedia nei prati secchi, nelle distese di ghiaia delle aree golenali oppure in siti ferroviari o industriali in cui pian piano avanza il verde. In Svizzera, ambienti del genere si trovano soprattutto in Ticino e in Vallese, a tratti pure al nord delle Alpi, a volte in piena città. «È considerata un insetto indicatore - continua Rutschman - perché dove vive lei sono di casa anche parecchie altre specie. La sua presenza è quindi sinonimo di elevata biodiversità».

Paradisi effimeri 
La distruzione dei paesaggi fluviali e l’intensificazione dell’agricoltura e dello sfruttamento dei terreni nell’ultimo secolo hanno provocato un’acuta crisi della biodiversità e un calo di numerose specie d'insetti. In Svizzera, il 60 per cento degli insetti e il 40 per cento degli Ortotteri sono oggi minacciati. «La cavalletta celeste è al momento potenzialmente minacciata - prosegue lo specialista - ma la sua condizione potrebbe migliorare con i mutamenti climatici». Le temperature più elevate favoriscono infatti la formazione di habitat a lei congeniali, che però spesso sono effimeri. Senza una dinamica naturale o una cura mirata, questi ambienti ricchi di specie sono destinati a scomparire nuovamente.  

Fulcro della biodiversità 
«Gli insetti sono il fulcro di numerosi cicli naturali», sottolinea ancora Rutschmann. «Sono cibo per molte specie, impollinano le piante, decompongono il materiale vegetale, smaltiscono le carogne e prestano tanti altri servizi. Il calo complessivo degli insetti e l’aumento di determinate popolazioni sono entrambi campanelli d’allarme e ci segnalano che la crisi climatica e la crisi della biodiversità stanno minano l’equilibrio delle nostre basi esistenziali naturali».  

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