La triplice epidemia sta esercitando pressioni enormi su un sistema già provato dalla cronica carenza di personale.
BERNA - I pronto soccorso svizzeri lanciano l'allarme su un imminente sovraccarico. Il numero record di pazienti a causa della triplice epidemia di Covid, influenza e virus respiratorio sinciziale (RSV) sta esercitando un'enorme pressione, aggravata dalle capacità limitate per i ricoveri e dalla cronica carenza di personale.
In un comunicato congiunto la Società svizzera di medicina d'urgenza e di salvataggio (SSMUS) e l'Associazione latina di medicina d'urgenza (ALAMU) avvertono che le condizioni attuali potrebbero portarli sull'orlo del collasso, come avviene già in altri Paesi. Il sovraffollamento dei pronto soccorso ha conseguenze devastanti per i pazienti, il personale e le istituzioni sanitarie e riflette la fragilità e i limiti dell'intero sistema sanitario di fronte all'evoluzione dei bisogni dei pazienti, affermano le due associazioni.
In una lettera indirizzata ai governi cantonali, ai responsabili dei dipartimenti cantonali della sanità pubblica e ai direttori degli ospedali di tutta la Svizzera, invitano quindi a fare di questo tema una priorità politica e istituzionale. In particolare chiedono di garantire il finanziamento del servizio ospedaliero pubblico e dei servizi di emergenza in generale, di rafforzare le alternative all'ospedale estendendo l'assistenza e il mantenimento a domicilio e di un migliore utilizzo dei pronto soccorso.
La SSMUS e l'ALAMU ritengono che il coinvolgimento delle autorità sia imperativo per l'attuazione di soluzioni trasversali e sostenibili che consentano a servizi di emergenza di adempiere alla loro missione di ricevere i pazienti, garantire la presa a carico iniziale e lo smistamento in modo rispettoso, sicuro ed efficiente, e per fornire al personale medico e infermieristico condizioni di lavoro sopportabili.