Un iracheno rischia una pena di 19 anni e l'espulsione dalla Svizzera. All'origine del gesto: un rapporto conflittuale con la suocera.
SCHAFISHEIM (AG) - Il Tribunale distrettuale di Brugg (AG) annuncerà oggi la sentenza relativa all'uomo di 53 anni che nell'agosto 2019 ha gettato a terra con violenza per due volte la figlia di quattro anni. Il cittadino iracheno rischia svariati anni di carcere e l'espulsione dalla Svizzera.
La procuratrice ha chiesto una pena detentiva di 19 anni e 9 mesi per tentato assassinio, lesioni gravi, ingiuria e minacce. L'avvocato difensore si è battuto per una riduzione a 3 anni e mezzo di detenzione per tentate lesioni gravi e ingiuria.
Il delitto ha rappresentato il culmine di una relazione conflittuale tra l'uomo e la madre della bimba. I problemi sono stati aggravati dalla presenza della madre della ex compagna. L'accusato, che una perizia ha definito cognitivamente limitato, non ha mai accettato la presenza della nonna della bambina, arrivata dalla Turchia per sostenere la figlia.
Il 17 agosto 2019 l'accusato raggiunse la sua ex compagna che si era recata in bus assieme alla nonna in un centro commerciale nel centro commerciale Neumarkt di Brugg e dopo un diverbio scaraventò a due riprese la bambina a terra. Dei passanti lo trattennero fino all'arrivo della polizia. La piccola, portata in ospedale con una frattura multipla del cranio, è sopravvissuta.