«Il lupo non è in pericolo con le nuove condizioni quadro», così le associazioni ambientaliste.
BERNA - Le associazioni ambientaliste Pro Natura, WWF Svizzera, BirdLife Svizzera e Gruppo Lupo Svizzero (GLS) rinunciano a un referendum contro la revisione della legge sulla caccia. Il motivo? «La coesistenza tra uomo e lupo è possibile sulla base della legge rivista», si legge nella nota odierna.
«A dicembre il Parlamento ha perso l'occasione di approvare una legge tecnicamente convincente che avrebbe permesso di regolamentare i lupi in relazione ai danni e quindi avrebbe affrontato le sfide dell'economia alpestre in modo più efficace», viene specificato. Tuttavia, «la coesistenza con il lupo può funzionare sulla base della legge che è appena stata approvata».
Il fattore decisivo, chiariscono le associazioni ambientaliste, è la regolamentazione attraverso un'ordinanza sulla caccia che non metta in pericolo la popolazione del lupo e rafforzi ulteriormente la tutela delle greggi, nonché la sua attuazione congiunta da parte di alpigiani, agricoltori, guardie forestali, ambientalisti, Cantoni e Comuni. Sulla base della legge rivista, la coesistenza di persone e lupi è possibile, purché si rispettino le condizioni di tutela menzionate in Parlamento, viene evidenziato nella nota. Pertanto non sono consentite zone libere dal lupo e la rimozione di branchi interi si rende possibile solo in casi eccezionali. Continuerà anche a essere vietato l'abbattimento nelle bandite di caccia.
Gli ostacoli all'abbattimento di singoli esemplari «saranno abbassati solo in modo insignificante rispetto allo stato attuale», viene specificato «restando ancora molto più alti di quanto sarebbe stato previsto dalla proposta di legge respinta dall'elettorato nel 2020». Il periodo di regolazione dei lupi in inverno verrà addirittura ridotto di due mesi rispetto alla situazione odierna.
«Il lupo non è in pericolo» - In base a queste condizioni quadro, la popolazione del lupo non viene messa nuovamente in pericolo. Tuttavia, le associazioni ambientaliste assicurano che continueranno a impegnarsi per garantire che la futura gestione del lupo avvenga nel rispetto delle disposizioni della Convenzione di Berna, e che il regolamento d'esecuzione sia pienamente conforme al quadro giuridico e alle condizioni di salvaguardia contenute nel rapporto esplicativo e del dibattito parlamentare.
Le associazioni, si legge infine, si impegneranno inoltre affinché i Cantoni sanzionino il recente aumento degli errori di tiro. La revisione della legge sulla caccia non esonera i Cantoni dall'obbligo di applicare correttamente le regole decretate in materia.
C'è chi la vede diversamente - Tuttavia, il popolo potrebbe avere l'ultima parola sulla revisione della legge sulla caccia. Ieri sera infatti diverse organizzazioni di difesa del lupo, riunite nel collettivo Wolfs-Hirten, hanno annunciato il referendum. Stando alle associazioni, la revisione indebolisce la protezione del grande predatore.
Wolfs-Hirten denuncia le formulazioni vaghe contenute nella legge, che offrono un grande margine di manovra per autorizzare gli abbattimenti dell'animale. Un'altra critica riguarda la possibilità di procedere a uccisioni preventive.
Per il gruppo, il disegno costituisce un «grande passo indietro». La raccolta firme è iniziata il 29 dicembre: il comitato ha ora tempo fino all'8 aprile per trovare le 50'000 sottoscrizioni necessarie.