Si apre così una nuova dimensione per gli scienziati, finora riservata agli arrampicatori spericolati.
ZURIGO - Per i propri studi, gli scienziati utilizzano sempre più spesso il DNA ambientale, cioè le tracce di materiale genetico lasciate dagli organismi viventi nell'ambiente, per catalogare e monitorare la biodiversità. Sulla base di queste tracce, i ricercatori possono determinare quali specie sono presenti in una certa area.
Ottenere campioni dall'acqua o dal suolo è facile, ma altri habitat, come le chiome delle foreste, sono di difficile accesso. Di conseguenza, molte specie rimangono non rintracciate
Il dispositivo volante, sviluppato dal Politecnico di Zurigo, dall’istituto di ricerca WSL e dall’azienda Spygen, riesce ad atterrare sui rami degli alberi per prelevare campioni, aprendo così una nuova dimensione per gli scienziati, finora riservata agli arrampicatori seriali.
Come il drone raccoglie il materiale
È stata necessaria una complessa programmazione per consentire al drone di atterrare su arbusti di diversa elasticità.
Il dispositivo è dotato di strisce adesive. Quando atterra su un ramo, il materiale resta attaccato. I ricercatori possono quindi estrarre il DNA in laboratorio e analizzarlo.
Non tutte le piante però sono uguali: variano in termini di spessore ed elasticità.
«Atterrare sui rami richiede un controllo complesso», spiega Stefano Mintchev, professore di robotica ambientale al Politecnico di Zurigo e al WSL. Inizialmente, il drone non sa quanto sia flessibile, quindi i ricercatori lo hanno dotato di una gabbia capace di rilevare la forza esercitata. Il drone misura questo fattore e ne tiene conto per la sua manovra di volo.
I ricercatori hanno testato il loro nuovo dispositivo su sette specie arboree. Nei campioni, hanno trovato il DNA di 21 gruppi distinti di organismi, o taxa, tra cui uccelli, mammiferi e insetti. «È un dato incoraggiante, perché dimostra che la tecnica di raccolta funziona», afferma Mintchev, coautore dello studio appena pubblicato sulla rivista Science Robotics.
I ricercatori vogliono ora migliorare ulteriormente il loro drone per prepararlo a una competizione in cui l'obiettivo è individuare il maggior numero possibile di specie diverse in 100 ettari di foresta pluviale a Singapore in 24 ore.