Ne è convinto il presidente della Commissione federale Elcom, Werner Luginbühl
BERNA - L'anno prossimo per molte famiglie svizzere la fattura dell'elettricità sarà ancora più salata, sebbene i prezzi nelle borse dell'energia siano in calo: parola di Werner Luginbühl, presidente della Commissione federale dell'energia elettrica (Elcom), cioè l'entità statale che funge da sorvegliante del settore.
«Malgrado i prezzi di mercato stiano ora in molti casi scendendo, ci si deve aspettare un altro significativo aumento delle tariffe per il 2024», ha detto l'esperto nel suo intervento odierno a Berna al congresso dell'elettricità, l'incontro annuale del ramo che ha visto fra ieri e oggi riuniti circa 400 rappresentanti del mondo politico, economico e della ricerca (ieri ha parlato fra l'altro il consigliere federale Albert Rösti).
In questo contesto, Luginbühl ha lanciato un appello all'industria del settore: a suo avviso «una buona comunicazione» è molto importante per far sì che i consumatori accettino quanto sta avvenendo. E non ci si dovrà stupire se le strutture dell'approvvigionamento elettrico elvetico saranno oggetto di discussione.
«In inverno dipendiamo dall'estero»
«Molti consumatori finali non capiscono come sia possibile che le tariffe in Svizzera aumentino così tanto quando, considerando l'intero anno, viene prodotta più o meno la stessa quantità di elettricità che viene consumata», ha osservato il 64enne che prima di accasarsi presso Elcom ha avuto anche trascorsi (dal 2007 al 2019) quale consigliere agli stati bernese dell'allora Partito borghese democratico (PBD). «Tanto più che la produzione proviene principalmente da energia nucleare e idroelettrica, i cui costi sono rimasti invariati».
Bisogna però sapere che se anche produzione e consumo annui coincidono approssimativamente la Confederazione di solito esporta elettricità in estate, ma in inverno dipende dalle forniture dall'estero. Inoltre decisivi sono i prezzi del mercato europeo, che a loro volta dipendono fortemente dal costo del gas. Gli attuali «prezzi straordinariamente alti sul mercato» sono cioè determinati dal gas e non dalla paura di una carenza di elettricità, ha argomentato Luginbühl. E le prospettive future sono incerte.
La tensione si è lievemente attenuata quest'inverno, risultato meno rigido del solito. L'Europa è stata anche in grado di compensare abbastanza bene la perdita di gas russo ed è riuscita a riempire le sue strutture di stoccaggio. Anche le centrali nucleari francesi hanno prodotto più del previsto.
«Non solo pessimismo»
Se la corrente stagione rimarrà mite, la situazione migliorerà anche per il prossimo inverno. Quindi non vi è solo pessimismo in relazione all'inverno 2023/24, ha detto il presidente di Elcom. Ma le condizioni potrebbero cambiare di nuovo. «In un quadro così globale bisogna aspettarsi di tutto».
Anche la stessa autorità di vigilanza deve affrontare il tema della comunicazione. Dall'autunno scorso, una delle domande più frequenti che ha dovuto affrontare è stata: «Cosa sta facendo Elcom per i prezzi elevati?». Luginbühl ha ricordato che l'autorità non approva le tariffe: «L'industria è invitata ad astenersi dall'avanzare affermazioni in tal senso».
Elcom potrebbe verificare se i margini sono stati calcolati troppo generosamente, ma la responsabilità della strategia di approvvigionamento è nelle mani delle aziende elettriche: in linea di principio, l'autorità non può intervenire in tal caso.
«Anche la sfortuna ha giocato un ruolo»
All'inizio di quest'anno il costo dell'elettricità per le famiglie elvetiche è aumentato in media del 27%: «Gli aumenti tariffari sono stati in alcuni casi massicci e senza precedenti», ha affermato Luginbühl. A suo avviso viene però anche spesso dimenticato che le fatture più salate sono andate a colpire anche oltre mezzo milione di piccole e medie imprese (PMI).
Le differenze locali - dovute alle diverse strategie di approvvigionamento - sono notevoli, ha proseguito l'ex politico nato a Krattigen (BE), sul lago di Thun. Si può discutere di come debba essere una buona strategia: ma anche la buona sorte e la sfortuna hanno probabilmente giocato un ruolo. Per il presidente di Elcom lo shock attuale ha peraltro comportato anche aspetti positivi: ora quasi nessuno considera scontato un approvvigionamento energetico sicuro. «In questo senso, la crisi ha avuto anche un effetto benefico», ha concluso.