In particolare avrebbe definito «figure deboli» Ignazio Cassis e Viola Amherd
BERNA - Un ufficiale superiore dell'esercito che si sarebbe lasciato andare durante una telefonata in treno a commenti negativi sul Consiglio federale, in particolare nei confronti di Ignazio Cassis e Viola Amherd, non lavora più per le forze armate. Il quadro è stato rilasciato con effetto immediato, ha confermato a Keystone-ATS il portavoce Mathias Volken, che parla però di scelta condivisa fra le parti.
La notizia è stata diffusa oggi in primo luogo dai giornali del gruppo CH Media. Volken ha precisato che «la cessazione del rapporto di lavoro è avvenuta di comune accordo, in quanto la persona in questione affronterà una nuova sfida professionale».
Secondo l'addetto stampa dell'esercito, l'ufficiale ha ricevuto «i ringraziamenti per i molti anni di servizio e i migliori auguri per il suo futuro». Massimo riserbo su eventuali misure disciplinari prese contro l'uomo: per motivi di privacy, Volken non ha potuto fornire ulteriori dettagli sul caso.
La vicenda, della quale avevano riferito sempre i giornali di CH Media lo scorso maggio, si è svolta su un treno fra Berna e Zurigo. In una conversazione telefonica ad alta voce sull'affollato convoglio, l'ufficiale avrebbe definito «figure deboli», fra gli altri, il ministro degli esteri Cassis e quella della difesa Amherd.
Il quadro dell'esercito ha inoltre detto la sua sulla guerra in Ucraina. In particolare, avrebbe parlato del presidente russo Vladimir Putin, definendo le sue azioni non irrazionali dal punto di vista militare.