Il direttore generale della SSR contro l'iniziativa UDC: «Un testo brutale. E ci sarebbe una grande perdita di posti di lavoro»
BERNA - Il direttore generale della SSR Gilles Marchand si batte contro l'iniziativa che vuole ridurre il canone radiotelevisivo a 200 franchi e avverte: se venisse approvata, il budget della SSR verrebbe dimezzato.
«Ci sarebbe anche una grande perdita di posti di lavoro», dichiara Marchand in un'intervista pubblicata oggi da Le Temps.
Lanciata l'anno scorso dall'UDC, dall'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM) e dai Giovani PLR, l'iniziativa «200 franchi bastano» mira a ridurre il canone Serafe per la radio e la televisione da 335 a 200 franchi all'anno. Le ditte risulterebbero inoltre esonerate.
Sebbene il testo sia meno completo dell'iniziativa "No Billag", che è stata chiaramente respinta nel 2018, è comunque «brutale e radicale», afferma Gilles Marchand. In caso di vittoria, il budget della SSR verrebbe dimezzato a una cifra tra i 700 e i 750 milioni di franchi.
In Svizzera romanda l'azienda si vedrebbe ad esempio costretta a sacrificare una delle due sedi di Ginevra e Losanna. I programmi, in particolare quelli sportivi, musicali e di fiction, sarebbero inoltre fortemente limitati.