Il servizio taxi e noleggio auto GetTransfer, popolare per le sue tariffe economiche, non rispetta le norme del settore.
BERNA - Manipolazione delle autorità, pressione sugli istituti pubblici e non rispetto delle norme del settore. L’azienda americana Uber, che offre servizi di trasporto automobilistico privato, era finita al centro di uno scandalo a inizio anno. Secondo vari documenti il servizio di taxi avrebbe deliberatamente manipolato le autorità, i politici e la polizia in molti Paesi inclusa la Svizzera. Obiettivo? Impedire leggi più severe al settore e influenzare l’opinione pubblica.
Le pratiche GetTransfer - Le rivelazioni avevano suscitato la forte reazione delle autorità svizzere. Eppure c’è qualcuno che sembrerebbe operare in modo ancora più disonesto: GetTransfer, un doppio servizio di taxi e di noleggio auto che offre tariffe molto convenienti.
Un’inchiesta condotta da 20Minuten ha fatto luce sulle molte segnalazioni ricevute. In qualità di tour operator, l’azienda deve dimostrare che i suoi autisti hanno un permesso per il trasporto professionale di passeggeri. Sui veicoli deve essere installato inoltre un tachigrafo, il costo si aggira attorno ai 2’500 franchi per veicolo. Il controllo di GetTransfer su queste procedure è pari a zero: chiunque può registrarsi come autista.
La concorrenza sleale - Markus Kunz, Ceo della società Nova Taxi e vicepresidente dell'associazione TaxiSuisse, è stato in trattativa con GetTransfer per entrare a far parte dell’azienda americana. Durante le discussioni però Kunz è rimasto molto sorpreso dalla mancanza di controlli attuati da GetTransfer.
L'azienda gli ha chiesto se Nova Taxi volesse far parte di GetTransfer. «Non possiamo resistere a questi nuovi concorrenti». Secondo Kunz la legge è chiara, ma non sempre viene applicata. «A Berna le autorità sono poco attive: se non si denunciano le violazioni, non succede nulla».
I pagamenti non arrivano - «Aspetto il pagamento di GatTransfer da mesi», ha confessato un autista a 20Minuten. L'autista ha preferito mantenere l'anonimato. I pagamenti erano inizialmente in ritardo di dieci giorni, poi di un mese, poi di due mesi. «GatTransfer ha ora posticipato il pagamento di dicembre a fine marzo. Non va bene. La società non rispetta l’accordo contrattuale».
I tentativi di contattare un rappresentante dell’azienda americana sono andati a vuoto. Nessuno è raggiungibile.