Tra clima e turismo: «Situazione sempre più complicata»
SEMPACH - Se non ci si impegna a conservare gli habitat rimasti, c'è il rischio concreto che la pernice bianca scompaia dalle Alpi.
È l'allarme lanciato oggi dalla Stazione ornitologica svizzera, per cui questo inverno prevalentemente mite ha dato adito a discussioni «che potrebbero danneggiare ulteriormente la Pernice bianca: si parla oramai di abbandonare le infrastrutture turistiche invernali in media montagna e di svilupparne in alta montagna, a scapito della conservazione della natura».
Questo andrebbe a colpire gli habitat rimasti. «Per conservare la Pernice bianca in Svizzera è necessario conservare i variegati habitat rimasti, e preservare dalle infrastrutture sciistiche regioni prioritarie e futuri habitat».
«Nuove piste? Un dramma»
Nel suo territorio, la Pernice bianca necessita di una vegetazione bassa e rada e di una moltitudine di pietre e formazioni rocciose. «Habitat nei pressi delle piste da sci, di alberi, di una densa vegetazione o addirittura del bosco non vengono praticamente colonizzati», ha spiegato l'ente.
Con il limite della foresta che si alza assieme alle temperature, l'habitat adatto disponibile si riduce. Utilizzare questi scarsi spazi per lo sviluppo degli sport sulla neve a quote più elevate «sarebbe drammatico, per non parlare del disturbo causato dalla presenza umana in estate e in inverno».
Il problema è poi che «la riduzione dell'habitat disponibile, unita alla diminuzione del numero di individui, fa sì che le popolazioni si isolino l'una dall'altra: una ricetta perfetta per l'estinzione».
In effetti, dalla metà degli anni 1990, la popolazione è diminuita di circa un terzo. Sebbene negli ultimi anni non sia stato registrato un ulteriore declino, le prospettive a lungo termine per la Pernice bianca non sono buone. «La Svizzera ha una grande responsabilità per questa specie: ospita il 40% della popolazione alpina».