Domenica entrerà in vigore un nuovo pacchetto di misure economiche Ue contro Mosca. Misure che verranno adottate anche in Svizzera.
BERNA - Niente più diesel e benzina dalla Russia. Domenica entreranno in vigore nuove sanzioni Ue contro il Cremlino. Misure che verranno adottate anche in Svizzera. A partire dal 5 di febbraio l'Ue non acquisterà più prodotti di raffineria come diesel e benzina da Mosca. Un duro colpo per Putin e per i finanziamenti alla guerra in Ucraina. Ma quali saranno le conseguenze per la Svizzera? Facciamo il punto.
Le conseguenze delle sanzioni
«La Svizzera si sta già rifornendo di gasolio. Nel caso in cui si verificasse una carenza di approvvigionamento, si potrebbe ricorrere alle scorte obbligatorie» ha dichiarato al Tages-Anzeiger Thomas Grünwald, portavoce dell'associazione Avenergy Suisse, che rappresenta molti gestori di stazioni di servizio.
Le scorte obbligatorie di benzina, diesel, gasolio per riscaldamento e carburante per l'aviazione sono già state sbloccate lo scorso autunno. Attualmente non vengono utilizzati e, secondo l'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico (UFAE), sono riempite al 90% delle loro capacità. Una quantità che, nel caso di spiacevoli imprevisti, potrebbe rifornire l'intera Svizzera per quattro mesi e mezzo.
I prezzi aumenteranno?
Negli ultimi mesi il prezzo del diesel è salito di più di quello della benzina. È ipotizzabile che i prezzi tornino a salire, anche se la Svizzera non importa né greggio né altri prodotti petroliferi direttamente dalla Russia. Si tratta di prodotti provenienti da Paesi limitrofi, è probabile che il prezzo in Svizzera aumenti nel caso in cui aumentasse in Germania, Francia e Italia.
Eppure l'economista di Düsseldorf Jens Südekum avverte: «Non credo che assisteremo a drammatiche impennate dei prezzi». Il motivo è che il prossimo pacchetto di sanzioni era stato annunciato da tempo. «Nelle ultime settimane e mesi abbiamo assistito a rifornimenti importanti nei porti di Rotterdam, Anversa o Amsterdam», riferisce l'economista. «Questo significa che la gente ha comprato quello che poteva prima dell'embargo. I magazzini di gasolio sono pieni fino all'orlo. Questo limiterà l'aumento dei prezzi».
Thomas Puls dell'Institut der Deutschen Wirtschaft fa notare, tuttavia, che il diesel scarseggia sul mercato mondiale. Se l'Ue non acquisterà più dalla Russia, il carburante dovrà provenire da altri paesi, ad esempio dall'Arabia Saudita. La capacità delle navi speciali è limitata, le rotte sono più lunghe e i trasporti sono quindi più costosi.
L'embargo danneggia la Russia?
Nessuno in Russia ammette di soffrire per le sanzioni. Piuttosto, la leadership di Mosca sottolinea che il petrolio è comunque mescolato sul mercato mondiale e che si posso arginare le sanzioni attraverso altri canali di vendita, ad esempio in India. Tuttavia, la Russia deve concedere forti sconti sul prezzo, secondo Südekum circa il 30% rispetto al petrolio occidentale.
Secondo il vice capo del governo Alexander Novak, nel 2022 le entrate russe derivanti dalla vendita di gas e petrolio sono aumentate ancora di quasi un terzo. Le esportazioni di petrolio greggio sono aumentate del 7%. L'embargo Ue contro il greggio sulle navi cisterna, tuttavia, è entrato in vigore solo il 5 dicembre. Non c'è alcun embargo sul gas, ma la Russia stessa ha ridotto le esportazioni verso l'UE.
Nowak ammette le incertezze relative ai ricavi futuri. Allo stesso tempo, la Russia spera di guadagnare miliardi in tasse se, invece del proprio petrolio, in futuro trasporterà l'oro nero dall'ex repubblica sovietica del Kazakistan attraverso la Druzhba russa fino alla Germania.