Lo rivela un'indagine dell'Ufficio federale di statistica
NEUCHÂTEL - La vita in Svizzera è caratterizzata da contatti regolari tra i diversi gruppi che vivono nel Paese. Il 73% della popolazione dichiara di essere spesso in contatto con persone di nazionalità, religione o colore della pelle diversi dal loro.
Nel contesto lavorativo, è il 58% della popolazione a dichiararlo. Questa percentuale è del 36% quando si tratta delle amicizie.
Nel periodo 2016–2022, la sensazione di fastidio nei confronti della diversità è scesa dal 36% al 31%, suggerendo che i contatti con le persone diverse da sé sono principalmente armoniosi.
Nel 2022 quasi due terzi della popolazione avevano un atteggiamento positivo nei confronti delle persone straniere che vivono nel Paese.
Lo stesso vale per la sensazione di minaccia, con un valore che è passato dall’2,0 registrato nel 2020 all’1,9 del 2022. Atteggiamenti razzisti e xenofobi si sono stabilizzati, facendo scrivere all'Ufficio federale di statistica che «i risultati dei diversi indicatori e indici mostrano una tendenza alla diminuzione degli atteggiamenti negativi, soprattutto nei confronti di determinate minoranze».
Dopo un aumento delle segnalazioni di esperienze di discriminazione nel periodo 2016–2020, nel 2022 il tasso si è stabilizzato al 27%. Tra le vittime, la metà cita quale motivo la propria nazionalità.