La parola a MeteoSvizzera che spiega come il suo lavoro sia stato ostacolato dalla politica
BERNA - Dopo il fallimento dell'accordo quadro con Bruxelles per MeteoSvizzera non è più possibile collaborare come prima con l'Unione europea. "Ci manca la stretta collaborazione con i progetti dell'Ue", afferma il direttore l'Ufficio federale di meteorologia e climatologia Christof Appenzeller.
"Siamo stati un partner importante nei progetti dell'Ue che riguardavano il miglioramento dei modelli per gli eventi estremi e il clima", spiega il 61enne in un'intervista pubblicata oggi da Tages-Anzeiger e testate sorelle. Bruxelles non versa più i fondi per i progetti di sviluppo innovativi. MeteoSvizzera sta ora cercando di far fronte alla situazione attraverso progetti bilaterali con la Germania e l'Italia.
Queste attività sono importanti, afferma il professore al Politecnico federale di Zurigo. "Non si tratta più solo di previsioni meteorologiche migliori". I fornitori di servizi energetici richiedono dati robusti sulle radiazioni solari e sul vento per un funzionamento efficiente degli impianti di energia rinnovabile, mentre architetti e ingegneri civili hanno bisogno di dati climatici per definire nuovi standard edilizi. Gli assicuratori vogliono da parte loro previsioni più accurate sulla grandine, mentre gli agricoltori ambiscono a previsioni più affidabili sulla siccità e sull'approvvigionamento idrico.
"Per soddisfare queste esigenze è necessario migliorare la potenza di calcolo dei computer e ottimizzare i modelli informatici", sostiene Appenzeller. "Questo richiede tesi di laurea e di dottorato, nonché fondi Ue, che ci verranno negati senza un accordo quadro".