È l'appello del presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori (USI)
ZURIGO - Invito destinato a sollevare il dibattito quello del presidente dell'Unione Svizzera che suggerisce ai cittadini confederati di darsi da fare di più. «Svizzeri, lavorate di più, il paese deve crescere, altrimenti il benessere è a rischio»: è questo, in estrema sintesi, l'appello lanciato oggi da Valentin Vogt, presidente di USI, l'associazione dei datori di lavoro.
«Si tratta di mobilitare donne, giovani, anziani e rifugiati affinché siano integrati nel mercato dell'impiego o, nel caso già lo fossero in parte, affinché aumentino le loro ore in ufficio o nelle fabbriche», ha spiegato il 62enne in un'intervista andata in onda stamani alla radio svizzero-tedesca SRF. Concretamente l'obiettivo è di «ampliare la forza lavoro di circa 300'000 persone».
Secondo l'imprenditore con laurea all'università di San Gallo «la penuria di manodopera è il principale ostacolo alla crescita dell'economia svizzera». A suo avviso se non si porrà rimedio a questa carenza a risentirne sarà la prosperità stessa dell'intero paese.
In questo contesto Vogt critica il fatto che al giorno d'oggi molte persone vogliano lavorare a tempo parziale. «Dobbiamo trovare un equilibrio, affinché sia la società che ogni singolo individuo possano stare bene», ha argomentato l'uomo d'affari. È un'impresa ardua, ha ammesso. «Ma se guardiamo solo all'individuo, in futuro non riusciremo più ad essere dove siamo ora».
«La prosperità non cade dal cielo», ha proseguito l'intervistato, che a fine giugno lascerà la presidenza dell'USI. «Dobbiamo lavorare duramente per questo giorno per giorno».