Parla un macchinista: «Quando un viaggiatore è abituato bene è meno tollerante rispetto a ritardi o disservizi».
BERNA - Ritardi, treni sovraffollati e prezzi troppo alti. Sono moltissimi, in Ticino e in tutto il Paese, i viaggiatori che giornalmente si lamentano del servizio offerto da FFS. «Credo che in Svizzera l’utente dei trasporti pubblici, in generale, sia un bambino viziato», replica però un macchinista intervistato da Watson.ch.
«È l’altra faccia della medaglia dell’avere una rete efficiente: quando un viaggiatore è abituato a non incontrare alcun intoppo, è meno tollerante rispetto a ritardi o disservizi», spiega. E, «basta viaggiare un po’ per rendersi conto che altrove è un'altra storia. Qui abbiamo treni ovunque, a tutte le ore, è una follia».
I ritardi non sono poi da imputare unicamente a chi conduce i treni, specifica il macchinista: «Di solito un ritardo è un accumulo di tante piccole cose che si bloccano. La rete è sovraccarica, i treni si susseguono a due minuti di distanza l’uno dall’altro. Il più piccolo granello di sabbia ne porta altri e questo provoca i ritardi».
Interrogato rispetto all’odio che spesso riceve FFS, il macchinista si dice però positivo. «La vivo piuttosto bene perché non credo che siamo così odiati. Al contrario, sono convinto che la maggior parte degli svizzeri apprezzi i trasporti pubblici. Certo si sente dire che “le FFS sono uno scandalo, non sono più quello che erano una volta”, ma non credo che gli scontenti siano la maggioranza».
È però vero, ammette il macchinista, «che a volte rimango scioccato dalla violenza delle lamentele che si trovano tra i commenti degli articoli che riferiscono di ritardi o disservizi. Ricordo, una volta, di essermi soffermato su un articolo che informava su dei disagi emersi in seguito a un incidente di persona (un suicidio ndr.). I commenti mi hanno fatto venire voglia di vomitare». «Personalmente», chiarisce il macchinista, «trovo scandaloso lamentarsi di essere rimasto fermo in stazione per un'ora perché qualcuno si è suicidato. Alcuni hanno persino osato suggerire che il macchinista avrebbe dovuto continuare per la sua strada passando sopra il cadavere».
Scarsa puntualità, prezzi elevati, o vagoni strapieni: qual è la più valida tra le critiche frequentemente mosse dai viaggiatori? Chiede infine Watson al macchinista. «In buona fede voglio rispondere "sì, ma" a ogni critica. I prezzi non sono fissati dalle FFS, è soprattutto una decisione politica. I vagoni sono più affollati nelle ore di punta, vero, ma quando tutto va bene c'è posto per tutti. Ci vuole un problema sulla linea perché l'affollamento diventi improvvisamente ingestibile».